Universitari sanzionati per comportamenti sessisti alla Bocconi
Recentemente, quattro studenti della Bocconi sono stati coinvolti in un episodio controverso che ha portato a sanzioni disciplinari. Descritto dai coinvolti come “un gioco in un clima goliardico”, il comportamento ha avuto come protagonista una giovane studentessa che, invece di rimanere esclusa, è stata attratta nella loro chat Instagram intitolata “Il Loggione”. Questa chat conteneva commenti offensivi e inaccettabili nei suoi confronti, rivelando un grave abuso da parte dei suoi compagni di corso. Riporta Attuale.
La situazione è emersa quando la studentessa ha preso visione dei messaggi scritti dai suoi colleghi, che si sono poi visti costretti a rispondere delle loro azioni davanti alla commissione disciplinare dell’ateneo milanese. Le accuse mosse contro di loro includevano la violazione del Codice d’onore, quale comporto un posticipo di un anno nel conseguimento del diploma, slittando dal 13 dicembre 2024 al 12 dicembre 2025, con l’impossibilità di partecipare alla cerimonia di laurea. Gli atti indicano chiaramente che i messaggi contenevano riferimenti sessuali aggressivi e minacce, rendendo evidente la gravità della situazione.
Di recente, il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha respinto il ricorso di uno degli studenti coinvolti, che sostiene di essere stato ingiustamente punito. Gli avvocati dell’università, nella loro difesa, hanno sottolineato come la sanzione fosse stata applicata correttamente, considerando la gravità delle violazioni comportamentali e gli effetti discriminatori del comportamento dei ragazzi nei confronti della studentessa.
Il collegio giudicante, presieduto da Daniele Dongiovanni, ha riscontrato che le condotte messe in atto dagli studenti non solo violano i diritti di comportamento previsto dal regolamento accademico, ma rappresentano anche atti di discriminazione e sessismo. La decisione del Tar ha messo in evidenza la necessità di una risposta proporzionata e adeguata ai danni inflitti, sottolineando l’allerta generata nella studentessa e il trauma emotivo subito.
Le argomentazioni dei difensori, che parlavano di una presunta violazione della corrispondenza e di un’invasione dell’ambito privato, sono state respinte. Il collegio ha chiarito che il contenuto dei messaggi e l’intento di coinvolgere la compagna nella chat non possono essere considerati come semplici scherzi tra colleghi. Di conseguenza, gli studenti dovranno affrontare le conseguenze delle loro azioni, dimostrando che le dinamiche di gruppo devono essere governate da un rispetto reciproco e dalla consapevolezza delle ripercussioni che certi comportamenti possono avere sulle persone coinvolte.
In un contesto accademico così prestigioso come quello della Bocconi, è fondamentale promuovere una cultura di inclusione e rispetto, affinché episodi simili non si ripetano e non minaccino l’integrità e il benessere degli studenti. Le istituzioni devono continuare a vigilare e intervenire di fronte a comportamenti che possano nuocere agli studenti, garantendo un ambiente di apprendimento sano e positivo.