Jair Bolsonaro in carcere per tentato colpo di stato, la destra brasiliana in cerca di un nuovo candidato
Jair Bolsonaro, ex presidente brasiliano di estrema destra, è attualmente in carcere per scontare una condanna a 27 anni e 3 mesi per tentato colpo di stato. Nonostante i suoi sforzi per evitare la pena, coinvolgendo anche la famiglia, la condanna è diventata effettiva. In Brasile, le elezioni presidenziali sono programmate per ottobre prossimo e la destra sta cominciando a riorganizzarsi per trovare un leader capace di sostituire Bolsonaro, riporta Attuale.
Dal 2019, Bolsonaro ha guidato le coalizioni conservatrici, ma ora il suo “clan” rimane influente nonostante il suo attuale stato. Tra i nomi in considerazione per il candidato unitario c’è Tarcísio de Freitas, governatore dello stato di San Paolo. Tuttavia, ci sono possibilità che membri della sua famiglia possano candidarsi, e si teme che la destra possa presentarsi divisa al primo turno e poi cercare di unirsi al ballottaggio contro l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
Le recenti vicende legali di Bolsonaro, che sono iniziate con il tentativo di contestare l’esito elettorale del 2022, hanno inciso sulla sua popolarità. Dopo essere stato agli arresti domiciliari, è stato trasferito in carcere dopo un tentativo di rimuovere la cavigliera elettronica, che ha giustificato con affermazioni riguardanti «allucinazioni indotte da farmaci».
In questo contesto, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha cercato di influenzare la situazione legale di Bolsonaro, impostando dazi del 50% come ritorsione per quella che ha definito una «persecuzione politica». Tuttavia, il governo brasiliano ha mantenuto la propria posizione, e la manovra si è rivelata controproducente, contribuendo all’aumento della popolarità di Lula. Nel frattempo, gli effetti dei dazi sull’economia brasiliana sono stati limitati, colpendo in particolare i sostenitori di Bolsonaro tra le grandi aziende agricole.
Il supporto per il bolsonarismo è in calo, ma il Partito Liberale, di cui è fondatore, conserva tra il 20 e il 30% dei consensi. La scelta del prossimo candidato dovrà passare per l’approvazione di Bolsonaro e della sua famiglia, il che porta de Freitas a dichiarare che non intende candidarsi a meno di una «investitura diretta» da parte dell’ex presidente.
De Freitas, ex ministro delle Infrastrutture, è un politico pragmatico e ha ottimi rapporti con il settore economico, ma ha anche chiesto insistentemente l’amnistia per Bolsonaro, asserendo che il Brasile è in una «dittatura della Corte Suprema». Durante il suo governo, i tassi di omicidi da parte della polizia sono aumentati, suscitando critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani.
I sondaggi indicano che de Freitas è attualmente il candidato in gradita posizione per mettere in difficoltà Lula al ballottaggio, anche se altri candidati più moderati potrebbero avere meno possibilità di successo. Inoltre, la famiglia Bolsonaro potrebbe decidere di proporre un candidato proprio, con Eduardo Bolsonaro in esilio negli Stati Uniti e Carlos Bolsonaro cercando di candidarsi al Senato.
Flávio Bolsonaro, senatore e primogenito, sta cercando di evitare l’influenza della giustizia sul padre, ma si scontrano anche opinioni diverse all’interno della famiglia riguardo alla strategia elettorale per le prossime presidenziali. Anche Michelle Bolsonaro, terza moglie di Jair e attiva nella politica, ha suscitato interesse con la sua coinvolgente attività politica, nonostante lei stessa neghi di volersi candidare.
In un panorama politico incerto, la destra brasiliana può ancora affrontare la possibilità di presentarsi con più candidati al primo turno, cercando di raggiungere un accordo nel caso di un ballottaggio inevitabile. L’idea di un ticket unito tra de Freitas e Flávio Bolsonaro rappresenterebbe un’opzione strategica per unire gli elettori di destra, ma la situazione continua a evolversi rapidamente.