Chiusura del cerchio nella separazione delle carriere

23.07.2025 13:16
Chiusura del cerchio nella separazione delle carriere

Riforma della Giustizia e Separazione delle Carriere: Un’Analisi Approfondita

Roma, 23 luglio 2025 – Secondo Giuliano Vassalli, principale autore del nuovo codice di procedura, si evidenzia la necessità di una separazione tra chi accusa e chi giudica. Questo tema, purtroppo, non è stato affrontato nella conclusione della legislatura passata, né nel breve intervallo tra il 1992 e il 1994 o tra il 1994 e il 1996. È stato durante la legislatura 1996-2001 che il dibattito è emerso in modo significativo, soprattutto grazie alla Bicamerale D’Alema. In quel contesto, Marco Boato (Verdi) ha sostenuto con fermezza questa tesi. Tuttavia, ci si trovava nel bel mezzo di un acceso confronto tra Berlusconi e una parte della magistratura, il che ha reso difficile un intervento diretto. Di conseguenza, molti lavori di allora sono confluiti nel 1999 nella revisione consensuale dell’articolo 111 della Costituzione, riporta Attuale.

Per favorire una futura separazione, il codice sottolinea che “ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale”. Molti tra i parlamentari di centrosinistra, in particolare nei Ds e in particolare nell’area migliorista, hanno sostenuto con entusiasmo questo percorso. Dopo la revisione del 1999, si sono ritenuti ammissibili nei successivi anni 2000 e 2022 quesiti abrogativi su leggi ordinarie orientate verso questa direzione. Questa discussione, quindi, va oltre la mera divisione tra destra e sinistra o maggioranza e opposizione. Fino al 2019, in numerosi circoli del Pd, è stata presentata la mozione di Maurizio Martina, che considerava la separazione come un obiettivo “ineludibile”.

Tuttavia, ci sono numerosi difetti e forzature accumulati dalla maggioranza: il metodo discutibile del sorteggio per la composizione del Csm, la compressione anomala dei tempi di discussione e votazione, e il rigetto degli emendamenti sono tra i principali critici. Malgrado questi aspetti negativi, non si può affermare che, analogamente a quanto accaduto con l’autonomia differenziata e il premierato, il testo debba essere rigettato se sottoposto a referendum. Un elemento positivo deriva dalla possibilità di completare il nuovo codice e la revisione dell’articolo 111, e questo aspetto dovrebbe essere considerato prevalente, presupponendo che si giudichi esclusivamente sul merito.

La questione della separazione delle carriere è cruciale non solo per il sistema giudiziario italiano, ma anche per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Una magistratura che operi in autonomia, garantendo imparzialità nel processo giudiziario, è essenziale per un democratico equilibrio di poteri. In questo contesto, il favore nei confronti di una riforma efficace è forte, e molti auspicano che vengano superate le attuali resistenze politiche affinché si possa finalmente realizzare un’effettiva separazione tra le figure accusatorie e quelle giudicanti.

Le discussioni e le deliberazioni che si tengono su questo argomento possono influenzare in maniera significativa il futuro della giustizia in Italia. La trasparenza e la chiarezza dell’iter legislativo sono fondamentali affinché si possano evitare fraintendimenti e conflitti che hanno caratterizzato il passato. Pertanto, sebbene esistano ostacoli, il progresso verso una giustizia più equa e separata è un passo necessario che merita di essere perseguito. Soltanto attraverso un dialogo aperto e costruzioni legislative condivise sarà possibile rafforzare la credibilità delle istituzioni e garantire un’adeguata protezione dei diritti dei cittadini.

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