Come e perché Jesús Eguiguren ha negoziato con l’ETA per la pace nei Paesi Baschi

04.12.2025 11:35
Come e perché Jesús Eguiguren ha negoziato con l'ETA per la pace nei Paesi Baschi

Il ruolo cruciale di Jesús Eguiguren nel processo di pace nei Paesi Baschi

Jesús Eguiguren, figura chiave delle trattative che hanno portato alla rinuncia alla lotta armata dell’ETA nel 2011, è notoriamente poco conosciuto al di fuori della Spagna e dei Paesi Baschi. Il suo contributo come storico leader dei Socialisti locali è stato determinante per il raggiungimento di un processo di pace duraturo, ritenuto uno dei più efficaci degli ultimi anni, riporta Attuale.

L’inizio della fine dell’ETA si colloca a partire da una serie di incontri clandestini che si svolgevano in un casolare di Elgoibar, una cittadina basca. Eguiguren ha avviato questi incontri nel 2002 con Arnaldo Otegi, un importante esponente della sinistra abertzale. Otegi, ex membro dell’ETA, ha svolto un ruolo cruciale nel guidare l’indipendentismo verso il sistema democratico. La loro collaborazione si concentrava sull’abbandono della violenza.

L’amicizia tra Eguiguren e Otegi, facilitata da un comune conoscente, ha dato avvio a trattative segrete che, nonostante un primo fallimento nel 2006, hanno gettato le basi per futuri negoziati definitivi. Eguiguren ha raccontato di un’“intuizione” che lo ha guidato a capire la possibilità di pace, percependo un cambiamento sociale significativo intorno a lui. Questo lo ha posizionato in una circostanza favorevole per mediare.

Proveniente da una famiglia contadina delle zone rurali di San Sebastián, Eguiguren ha sempre vissuto e operato nei Paesi Baschi, ricoprendo posizioni di rilievo tra cui quella di presidente del parlamento basco e leader del Partito Socialista. Dal 2002 al 2012, ha diretto il partito nella regione e si è ritirato dalla politica solo dopo la conclusione del disarmo dell’ETA, attualmente insegnando diritto costituzionale all’università di Deusto.

La sua esperienza lo ha reso un esperto nei meccanismi del terrorismo e ha aiutato a riconoscere la transizione verso una pace duratura. Eguiguren ha compreso che l’ETA era indebolita, tanto da rendere possibile un dialogo costruttivo. A questo proposito, ha mediato con il governo del then prime minister Luis Rodríguez Zapatero, chiedendo garanzie e facilitando il passaggio a trattative ufficiali.

Un elemento cruciale dei negoziati era la concentrazione su questioni pratiche, come il cessate il fuoco, rinviando le problematiche più politiche. Nonostante le difficoltà e le pressioni del suo stesso partito e dei media, Eguiguren ha mantenuto una visione chiara, convinto della necessità di un dialogo, nonostante la resistenza diffusa.

Il percorso verso un accordo sostenibile si è rivelato difficile, con l’ETA che continuava a perpetrare violenze. Tuttavia, Eguiguren ha saputo negoziare un impegno per interrompere gli attacchi mortali, portando infine a una tregua. Questo processo ha avuto un impatto profondo sulla società basca, segnando un cambiamento significativo in un contesto di lunga violenza.

Dopo la conclusione definitiva della violenza, Eguiguren ha riscontrato una “frattura psicologica” a seguito di una decade di intense trattative, evidenziando un mix di sollievo e fatica collettiva all’interno della comunità basca. Da allora, lui e Otegi sono diventati “grandi amici”, continuando a incontrarsi regolarmente.

Pur riconoscendo il suo ruolo nel contesto basco, Eguiguren è cauto nell’estendere consigli su conflitti esterni, asserendo che “la chiave è la tregua”. Secondo lui, i negoziati sono possibili solo se si interrompe il ciclo di violenza.

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