“Se uno si è fatto la villa abusiva con piscina in riva al mare o al fiume, no”, dice il vicepremier. Il decreto arriverà in Consiglio dei ministri questa settimana in forma differente rispetto alle premesse: le novità
Il “Piano salva-casa” di Matteo Salvini sta per diventare realtà, anche se con forme differenti rispetto alle premesse. Il decreto contiene sanatorie per irregolarità definite “piccole” dal ministro delle Infrastrutture e, da fonti ministeriali, arriverà in Consiglio dei ministri venerdì 24 maggio, ma non c’è ancora l’ufficialità. Il piano di Salvini dovrebbe riguardare “ben più della metà” delle case degli italiani, numeri consistenti in vista delle prossime elezioni europee: circa 21 milioni di cittadini potrebbero ricorrere ai condoni. Ma la parola non viene usata dal vicepremier, che preferisce il termine “sanatorie”.
Chi può chiedere le sanatorie nel piano di Salvini per la casa
Il decreto sarebbero dovuto arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri nella riunione di mercoledì 22 maggio che dovrebbe slittare a venerdì. Il “Piano salva-casa” di Salvini ha la promessa di “sanare” tutte le piccole irregolarità di “ben più della metà delle case degli italiani”, aveva detto il vicepremier in risposta a un’interrogazione in Senato. Considerato che secondo gli ultimi dati riportati dall’Istat 42,7 milioni di italiani vivono in case di proprietà, circa 21 milioni di persone potrebbero richiedere le sanatorie.
“Il salva casa è una scelta concreta e responsabile a vantaggio di milioni di proprietari che così potranno regolarizzare piccole anomalie”, afferma Salvini, e ha lo scopo di eliminare la burocrazia “liberando” gli uffici dalle pratiche edilizie. “Quindi se uno si è fatto la villa abusiva con piscina in riva al mare o al fiume, no. Se uno si è trovato un immobile con la cameretta di 8 metri quadri, con il bagnetto o la grondaia fatta negli anni Ottanta che non riesce a regolarizzare o vendere viene sanato e regolarizzato.
Il provvedimento è apprezzato anche dall’altro vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani: “Vedremo il testo definitivo – ha dichiarato – ma mi pare si stia andando nella giusta direzione. Piccole sanatorie sì, condono no. Sistemare piccole irregolarità che non creano problemi sostanziali si può fare”.
Come cambia il piano salva-casa di Salvini: le ultime novità
Cosa si potrà sanare in concreto? Non solo tramezzi e soppalchi, ma anche balconi, finestre e tende. la sanatoria riguarderà solo piccole modifiche interne ed esterne. È infatti rimasta fuori dal decreto la possibilità di sanare le modifiche di pilastri e solette, ma anche i muri portanti delle vecchie abitazioni precedenti al 1977: senza regolare permesso questi elementi rimarranno abusivi. Sono quindi escluse le “variazioni essenziali”, che hanno dunque un impatto decisivo sulla stabilità dell’edificio.
Ci saranno delle modifiche anche sui parametri che definiscono gli scostamenti di piccola misura o di interventi non richiedono alcun permesso o comunicazione, come l’installazione di tende da esterno.
Per Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, il piano rappresenta “una buona notizia” e “consentirà finalmente di valutare nel merito un testo sul quale finora si è sin troppo lavorato con la fantasia”. Il giudizio dell’associazione dei proprietari di immobili “sarà di favore”, spiega Spaziani Testa, se il testo punterà a risolvere le numerose situazioni di ostacolo alla commerciabilità dei beni dovute a piccole irregolarità”.