La situazione attuale in Medio Oriente: conflitto Israele-Iran in escalation
Nel quarto giorno di guerra, il premier Benyamin Netanyahu ha comunicato al suo popolo che “Israele sta avanzando verso la vittoria, e anche in Iran se ne stanno rendendo conto”. In questo contesto, ha enfatizzato la determinazione degli israeliani di fronte alla minaccia nucleare di Teheran, paragonando il loro spirito a quello degli inglesi durante la Seconda guerra mondiale. Ha citato una celebre frase di Winston Churchill, sottolineando che “le democrazie tendono a dormire, e quando ciò avviene, è necessario svegliarle”. Questo è esattamente ciò che avrebbe fatto ordinando un attacco all’Iran “allo scoccare dell’ultimissima ora”. Gli obiettivi immediati di Israele, ha chiarito in una conferenza stampa, consistono “nella distruzione delle minacce nucleari e missilistiche” provenienti da Teheran. Quando gli è stato chiesto se il rovesciamento del regime iraniano fosse un obiettivo, ha risposto: “Stiamo cambiando il volto del Medio Oriente e non possiamo escludere che ciò accada. I miei messaggi al popolo iraniano sono stati accolti con entusiasmo”, riporta Attuale.
Le dichiarazioni di Netanyahu hanno spinto Teheran a reagire prontamente, lanciando missili sia durante la notte di domenica sia in giorni successivi, e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha espresso un avvertimento deciso. L’agenzia di stampa Fars ha annunciato “uno strike molto pesante, un colpo duro contro il sionismo aggressore”. In questo contesto, hanno iniziato a circolare notizie di contatti tra Stati Uniti e Iran, mediati dal Qatar, per cercare di disinnescare il conflitto. “Abbiamo comunicazioni quotidiane con gli Stati Uniti, che ci assistono nell’intercettazione dei droni”, ha aggiornato Netanyahu, aggiungendo che il presidente Trump avrà l’ultima parola sulla direzione da prendere per gli interessi americani.
Il conflitto è proseguito con grande intensità, con Israele che ha bersagliato obiettivi nucleari a Natanz, Isfahan e Arak, oltre a diverse raffinerie. Netanyahu ha anche dichiarato che sono stati eliminati diversi scienziati e comandanti militari iraniani, affermando che Israele ha ora “il controllo aereo sui cieli iraniani”, avendo “aperto un’autostrada aerea”. Tuttavia, gli attacchi iraniani hanno inflitto danni significativi anche alle retrovie israeliane.
Negli ultimi giorni, si registrano una decina di morti e molteplici feriti, con circa mille famiglie che hanno perso le proprie abitazioni. Durante la notte di domenica, la raffineria di Haifa è stata colpita, provocando incendi che hanno illuminato l’importante porto israeliano. I vigili del fuoco hanno tentato, senza successo, di soccorrere tre dipendenti rimasti intrappolati nell’incendio. I missili iraniani, dotati di testate esplosive pesanti, hanno causato devastazioni anche nei pressi di Tel Aviv, con un edificio di venti piani che ha subito gravi danni strutturali.
In un’azione simile a quelle compiute in passato contro le popolazioni di Gaza e Beirut, l’IDF ha ordinato lo sgombero del “Settore C” di Teheran, zona in cui si trovano edifici istituzionali e ambasciate. Durante la serata, la sede delle televisioni statali Irib è stata bombardata durante una diretta, mostrando la fuga di una giornalista in preda al panico. Il ministro della difesa Israel Katz ha giustificato l’attacco, dichiarando che “questo megafono di propaganda del regime doveva essere rimosso”. In precedenza, Katz aveva attaccato su X il “dittatore spaccone di Teheran” che ordina attacchi contro i civili israeliani, promettendo che gli abitanti di Teheran avrebbero pagato un prezzo, e presto. La risposta di Teheran è stata rapida: le Guardie rivoluzionarie hanno esortato gli abitanti di Tel Aviv a evacuare e hanno minacciato ritorsioni contro le emittenti israeliane. Nella serata di ieri, al suono delle sirene, tutti gli israeliani sono stati nuovamente invitati a cercare rifugio.