Corruzione nella Sanità: Arrestato Primario del Sant’Eugenio per Mazzette
Il primario di nefrologia del Sant’Eugenio, Roberto Palumbo, è stato posto agli arresti domiciliari per presunti atti di corruzione. Secondo le autorità, Palumbo è stato trovato in possesso di 3mila euro in contanti, soldi che la difesa sostiene derivino dalla sua attività imprenditoriale non dichiarata con la società Dilaeur. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari (gip) di Roma ha motivato la decisione di arresto con la reticenza mostrata dal medico durante l’interrogatorio, seguita da ammissioni di responsabilità durante l’udienza di convalida, riporta Attuale.
Le accuse contro di lui sono scaturite da un’operazione della polizia, la quale ha immortalato Palumbo mentre riceveva un rotolo di banconote da 50 e 100 euro dall’imprenditore Maurizio Terra, soggetto legato a notorietà cliniche di dialisi e funge da rappresentante della Dialeur. Entrambi sono stati arrestati e il procuratore aggiunto Giuseppe De Falco ha formulato contestazioni di corruzione a loro carico. Secondo il gip, Palumbo controllava la destinazione dei pazienti verso centri specifici, garantendo profitti massimi per la sua società.
In contrasto, il giudice ha evidenziato che mentre Terra ha dimostrato maggiore apertura e ha fornito dettagliato supporto per la ricostruzione degli eventi, Palumbo ha manifestato una propensione a commettere reati simili. Un’intercettazione ha rivelato la continuità nei pagamenti, con il primario che affermava “è urgente a questo punto, uno come deve fare e basta”, mentre Terra rispondeva suggerendo di cambiare sistema per evitare ulteriori complicazioni finanziarie.
Il magistrato ha documentato episodi risalenti ad aprile, in cui Palumbo avrebbe ricevuto denaro in contante. Nonostante dichiarazioni di voler lasciare la carriera pubblica, il primario ha continuato a mantenere il suo ruolo di potere presso l’ospedale. Terra ha corroborato che le richieste economiche del medico erano diventate sempre più pressanti nel tempo. L’inchiesta coinvolge oltre dieci indagati.
Nella difesa, l’avvocato Madeo ha sostenuto che il decreto di perquisizione fosse inizialmente basato su un’ipotesi di concussione, poi convertita in corruzione a seguito delle prove fornite. Ha anche puntualizzato che il contratto tra l’Asl Roma 2 e una struttura privata non ha causato danni, in quanto Palumbo operava direttamente sul campo, consentendo alla struttura privata di saldare il pagamento all’azienda sanitaria locale, visto che il primario esercitava in regime di intra moenia.
Incredibile come certe persone possano approfittare di un sistema che dovrebbe essere al servizio dei cittadini. Non ci si può sorprendere, però, considerando come gira il mondo oggi… Chi controlla i pazienti? È allucinante!!! Ci vorrebbero più controlli e trasparenza nelle strutture sanitarie.