La donna sarebbe coinvolta in una vicenda di finanziamenti a un’imprenditrice in cambio dell’assunzione del nipote in una società, riporta Attuale.
Elvira Amata, assessora regionale al Turismo in Sicilia (FdI), sta attualmente affrontando un’indagine per corruzione. La procura di Palermo ha recentemente concluso l’inchiesta a suo carico, coinvolgendo anche l’imprenditrice Marcella Cannariato, sposa di Tommaso Dragotto, fondatore di Sicily by Car. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la Cannariato avrebbe assunto il nipote dell’assessora nella sua azienda, la A&C broker, in cambio di un finanziamento a una sua fondazione. «Accolgo con rispetto e responsabilità l’azione intrapresa dalla procura della Repubblica di Palermo e, in attesa di visionare gli atti del fascicolo, confermo la mia totale estraneità a qualsiasi comportamento penalmente rilevante, sperando di poter chiarire al più presto la mia posizione», ha affermato l’assessora dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per corruzione.
La posizione di Schifani
Ieri, 6 luglio, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha affermato di non aver mai richiesto le dimissioni dell’assessora Elvira Amata, chiarendo che tale questione non è neanche all’ordine del giorno. Riguardo all’inchiesta in corso, Schifani ha mantenuto il «massimo riserbo istituzionale», sottolineando il suo rispetto per la magistratura e per i colleghi con ruoli istituzionali di rilievo. L’assessora, dal canto suo, aveva già dichiarato: «La mia unica determinazione attuale è quella di dimostrare la mia totale onestà».
La situazione attuale riguardante Elvira Amata, assessora regionale al Turismo in Sicilia, evidenzia un caso complesso di presunte irregolarità legate a corruzione. Nonostante l’inchiesta a suo carico, Amata ha dichiarato la propria estraneità ai fatti, promettendo di chiarire la sua posizione. La risposta del presidente Schifani, che ha escluso richieste di dimissioni, suggerisce un continuo supporto istituzionale nei confronti dell’assessora, mentre il rispetto per l’operato della magistratura rimane prioritario. Questo caso delineerà ulteriormente la causale e le responsabilità dei soggetti coinvolti.