Cosa succede con la decisione di Biden sui missili a lungo raggio all’Ucraina

18.11.2024
Cosa succede con la decisione di Biden sui missili a lungo raggio all'Ucraina
Cosa succede con la decisione di Biden sui missili a lungo raggio all'Ucraina

Gli Atacms per uso offensivo potrebbero permettere a Kiev di infliggere importanti danni alla Russia. Secondo alcuni funzionari statunitensi, l’obiettivo sarebbe quello di mantenere il controllo di Kursk e ottenere maggiore potere negoziale

A pochi mesi dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, l’attuale presidente statunitense ha dato un ulteriore aiuto all’Ucraina impegnata nell’invasione russa. Joe Biden ha ceduto alle richieste del leader ucraino Volodymyr Zelensky di usare missili a lunga gittata statunitensi Atacms (Army Tactical Missile Systems) per colpire il territorio russo. Il via libera di Biden rischia di porre in difficoltà Trump, che non ha mai nascosto l’intenzione limitare gli aiuti militari a Kiev e di porre fine rapidamente alla guerra in Ucraina, una volta assunto l’incarico da 47esimo presidente Usa.

L’importanza dei missili Atacms per l’Ucraina

Biden ha segnato quella che potrebbe essere una svolta decisiva per il conflitto russo in Ucraina. Gli Atacms però, secondo fonti giornalistiche, verranno inizialmente impiegati per colpire obiettivi russi nell’oblast di Kursk. Il loro utilizzo, precisa il New York Times, potrebbe poi avere un impiego più ampio e vedere anche l’uso di altre armi occidentali a lungo raggio, come i missili da crociera britannici Storm Shadow e francesi Scalp. Ma il loro utilizzo richiede l’autorizzazione di Washington in quanto contengono componenti di tecnologia statunitense tutelati dal Regolamento sul traffico internazionale di armi (Itar) di Washington.

L’Ucraina al momento potrà quindi usare Atacms per colpire le truppe russe che si stanno ammassando nell’oblast di Kursk passato nelle mani dall’esercito ucraino dalla scorsa estate. I missili a lunga gittata made in Usa, che Biden aveva inviato a Kiev all’inizio di quest’anno ponendo precise limitazioni (potevano essere usati solo con funzione difensiva per proteggere i propri territori occupati dopo il 2022), hanno la possibilità di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza. E quindi colpire con precisione postazioni russe, attrezzature militari, nodi logistici e depositi di munizioni.

Il raggio di azione dei missili a lunga gittata statunitensi Atacms-2
Il raggio di azione dei missili a lunga gittata statunitensi Atacms-2

Perché arriva ora questa svolta decisiva

Il via libera all’uso dei missili a lungo raggio è arrivato in risposta alla decisione di Mosca di coinvolgere nel conflitto i soldati nordcoreani. Una scelta, sempre secondo il New York Times, che ha diviso i consiglieri di Biden e creato non pochi timori alla Casa Bianca per la reazione che ci si attende da Vladimir Putin. La Russia si starebbe preparando a una grande controffensiva per riprendersi la parte di territorio occupata dall’esercito ucraino in estate, dove dovrebbero partecipare circa 50mila soldati, tra cui i militari nordcoreani. 

La decisione di Biden è anche un messaggio degli Stati Uniti e degli alleati dell’Indo-pacifico per il leader nordcoreano Kim Jong Un, a cui si vuole far comprendere quanto sia pericoloso mandare i suoi uomini in Russia. Secondo diversi funzionari occidentali, lo spiegamento di militari della Corea del Nord rappresenta l’espansione del conflitto in Ucraina, che sta diventando qualcosa in cui ora hanno un ruolo anche gli avversari degli Stati Uniti nell’indo-pacifico. Ciò rende la guerra più globale agli occhi di Biden.

C’è poi un’altra motivazione che avrebbe spinto Biden a dare il via libera all’uso degli Atacms per uso offensivo: il peggiore attacco russo contro l’Ucraina dall’inizio della guerra. Poche ore prima della decisione di Washington, c’è stata una violenta offensiva di Mosca sull’Ucraina: le forze russe nella notte tra sabato e domenica hanno lanciato più di 200 missili e droni contro la rete energetica ucraina uccidendo sette persone e costringendo Kiev ad annunciare il razionamento dell’elettricità a livello nazionale a partire da domani. 

Secondo Andrii Sybiha, ministro degli Esteri ucraino, l’attacco sferrato dalla Russia è la “vera risposta” di Mosca ai leader che hanno riaperto un canale di comunicazione con il Cremlino nei giorni scorsi: le parole del ministro ucraino sembrano riferirsi al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che venerdì scorso ha telefonato al leader russo per la prima volta dal dicembre del 2022. Ma forse anche allo stesso Trump.

Cosa succederà ora

Per ora il Cremlino tace sulla decisione di Washington, anche se una reazione alla decisione di Biden è facile che arrivi nelle prossime ore: Putin ha esplicitamente definito l’uso degli Atacms in territorio russo come la linea rossa, dal momento che Mosca lo considera come una “partecipazione diretta” dei paesi della Nato alla guerra in Ucraina. Il via libera di Biden ha infatti suscitato dubbi e preoccupazioni tra i suoi analisti, alcuni dei quali sono da tempo timorosi di una rappresaglia russa contro le basi americane in Europa o esitanti perché le scorte dei missili a lunga gittata non sono numerosissime.  

I missili a lunga gittata statunitensi per uso offensivo potrebbero aiutare Kiev a cambiare le sorti della guerra, perché le permetterebbero di infliggere importanti danni alla Russia, che vedrebbe così rallentata la sua capacità di combattimento. Diversi analisti sostengono però che la fornitura di missili probabilmente non sarà sufficiente a cambiare le sorti della guerra: l’equipaggiamento militare russo, come i jet, è già stato spostato in zone più interne della Russia in previsione di tale decisione.

Il via libera di Biden tuttavia potrebbe spingere Mosca a un’apertura del dialogo con Kiev. Alcuni funzionari statunitensi ritengono che la decisione del presidente uscente statunitense potrebbe mettere Kiev in una posizione negoziale migliore quando e se si terranno i colloqui per un cessate il fuoco.

In caso di negoziati, l’Ucraina potrebbe giocare la carta delle zone russe conquistate, come la regione di Kursk, per ottenere in cambio i territori ucraini controllati dalla Russia. Ma se gli ucraini perdono il Kursk non avranno niente da offrire ai russi. Quindi, l’amministrazione Biden sta permettendo Zelensky di ottenere maggiore potere negoziale negli accordi per porre fine alla guerra con il leader del Cremlino Vladimir Putin che, tuttavia, sembra aver chiuso ogni porta al dialogo finché gli ucraini controllano parti del territorio russo.

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