L’epidemia che preoccupa le autorità sanitarie in India, dove sono stati registrati oltre 50 casi: ecco quali sono i sintomi. Lopalco: “L’allarme è serio”
Nuovo allarme sanitario in India. Stavolta a preoccupare la autorità locali e non solo è il Chandipura (Chpv), un virus che viene trasmesso da zecche e pappataci, in grado di provocare febbre con dolore articolare, sindrome di Reye (rara forma di encefalopatia acuta) e la paralisi cerebrale infantile. Al momento in India sono stati confermati 51 casi, ma l’epidemia preoccupa anche gli esperti europei e italiani. Uno studio internazionale in fase di pubblicazione, coordinato da Francesco Branda, Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha realizzato una piattaforma per monitorare al meglio i casi e dare “un quadro globale completo dell’epidemia in corso con risposte tempestive e coordinate”.
Cos’è il virus Chandipura e quali sono i sintomi
Il virus Chandipura, un patogeno tropicale emergente che prende il nome dal villaggio del Maharashtra, in India dove è stato identificato per la prima volta nel 1965. Il virus colpisce soprattutto il cervello, come spiegano gli esperti nello studio: “I sintomi inizialmente assomigliano a quelli dell’influenza ma possono progredire rapidamente fino all’encefalite, al coma e alla morte entro 24-48 ore, colpendo soprattutto i bambini di età inferiore ai 15 anni. L’esatto meccanismo attraverso il quale il virus entra nel sistema nervoso centrale non è ancora del tutto chiaro. Tuttavia, si ritiene che produca una fosfoproteina nelle cellule cerebrali entro 6 ore dall’infezione, il che potrebbe spiegare la sua rapida letalità. Sfortunatamente – avvertono gli scienziati – non sono disponibili farmaci antivirali o vaccini. Il controllo dei vettori, parliamo infatti una arbovirosi, l’igiene e la sensibilizzazione sono le uniche misure disponibili contro la malattia”.
L’obiettivo del lavoro è “armonizzare le informazioni raccolte, garantendo che i dati provenienti da diverse fonti possano essere efficacemente confrontati e combinati”. E’ stata quindi creata una piattaforma per monitorare i contagi in diversi stati e pianificare risposte rapide e concertate. Partendo dal virus Chandipura, una sorta di ‘case study’, i ricercatori hanno creato l’Health Data Southeast Asia “che mirerà a raccogliere e integrare dati dettagliati sui virus emergenti e riemergenti in Asia”. In questo modo sarà disponibile “una piattaforma centralizzata per l’analisi epidemiologica e genomica, consentendo il monitoraggio in tempo reale della diffusione e delle caratteristiche di questi agenti patogeni”.
“Allarme virus Chandipura serio”
Sul tema è intervenuto anche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento, che ha sottolineato come si tratti di un allarme reale da non sottovalutare: “L’epidemia di virus Chandipura in India va preso molto seriamente. Ovviamente non è il caso di allarmarci in Italia, ma le autorità sanitarie internazionali sono giustamente preoccupate i tratta di un virus trasmesso da zanzare ma che, a differenza di altri come West Nile o Dengue, comporta un livello di letalità molto alto. L’attenzione delle autorità sanitarie è decisiva”.