Cotto ardente, le opere controversie. “Non accadrà mai più”

13.06.2025 11:36
Cotto ardente, le opere controversie. "Non accadrà mai più"

Scuse pubbliche per la controversia sulle fornaci storiche di Impruneta

Impruneta (Firenze), 13 giugno 2025 – “Desidero porgere le mie scuse alle fornaci storiche per quanto accaduto, mi prendo pienamente la responsabilità”. Con queste parole, il sindaco Riccardo Lazzerini ha affrontato la questione riguardante le sette fornaci del Marchio CAT, concepito per tutelare l’artigianato tradizionale e storico del cotto imprunetino. “Le scuse private non sono state sufficienti, quindi le esprimo pubblicamente,” ha dichiarato il primo cittadino in un video diffuso sui social, proprio tra i manufatti in cotto che adornano la centrale piazza Buondelmonti. Le uniche due opere non provenienti da Impruneta, che avevano suscitato dure critiche nelle ultime settimane, sono state rapidamente rimosse.

Il sindaco ha quindi ribadito il suo impegno, affermando: “Mi dedicherò affinché, d’ora in avanti, tutti gli oggetti di arredo urbano esposti nel nostro comune provengano esclusivamente dalle fornaci associate al Marchio CAT.” Rispondendo alle esigenze espresse dalle fornaci storiche, Lazzerini ha aggiunto: “Accolgo le richieste e garantirò il rispetto rigoroso dei principi previsti dal disciplinare, affinché il Marchio CAT rappresenti un autentico strumento di valorizzazione culturale ed economica del nostro territorio”, riporta Attuale.

Il sindaco ha anche sottolineato il numero di manufatti imprunetini presenti in piazza: “Se prima della mia amministrazione ce n’erano 3, ora ce ne sono 28, tutti provenienti da fonti controllate”. Inoltre, ha fatto riferimento ai 49 pezzi dell’installazione artistica di Patrizio Travagli realizzata per “Buongiorno Ceramica”. L’amministrazione ha deciso di rendere permanente l’installazione, approvando una direttiva per mantenerla in piazza, rimuovendola solo quando necessario e reinstallandola per eventi speciali, con oneri a carico del comune.

Tuttavia, i membri dell’opposizione del gruppo Voltiamo Pagina hanno ritenuto che il mea culpa del sindaco non fosse sufficiente e hanno chiesto chiarimenti su chi avesse finanziato i manufatti di cotto non imprunetino, oltre al costo del loro trasporto e della rimozione. “Presenteremo una richiesta formale di accesso agli atti per verificare che non siano stati spesi soldi pubblici. In caso contrario, presenteremo un esposto alla Corte dei Conti,” hanno dichiarato. In risposta, Lazzerini ha spiegato: “I manufatti installati e successivamente rimossi erano una donazione; non abbiamo speso denaro pubblico. L’installazione e la rimozione sono state gestite da volontari, senza alcun costo per la comunità.”

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