Secondo i dati dell’agenzia Frontex gli accordi con i due Paesi dell’Africa settentrionale hanno disincentivato i viaggi. In forte declino anche la rotta balcanica, in aumento gli arrivi dalle isole spagnole
Un vero e proprio crollo. Nel Mediterraneo centrale i viaggi dei migranti dal Nord Africa e diretti principalmente verso l’Italia si sono ridotti drasticamente nel 2024. Lo certificano i dati diffusi il 13 dicembre da Frontex, l’Agenzia europea di controllo delle frontiere. Nei primi undici mesi di quest’anno c’è stato il 60% in meno di attraversamenti irregolari delle frontiere lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, rispetto allo stesso periodo del 2023. A incidere sulla riduzione degli ingressi sono state le “misure preventive” messe in atto dalle autorità di Libia e Tunisia. Si tratta dei due Paesi da cui proviene il 92% delle persone che arrivano sulle coste italiane.
Con i governi di entrambi i Paesi sono stati stipulati accordi di partenariato per intensificare i controlli nei loro territori e impedire le partenze. Un risultato frutto (anche) del lavoro della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Da notare che in tutta l’Unione europea è stato registrato un calo negli arrivi di migranti privi di regolare permesso di ingresso. C’è però da rilevare anche il boom di rotte relativamente nuove. Una è quella che dall’Africa occidentale passa per le Canarie, per approdare poi in Spagna. L’altra è quella che vede arrivare migliaia di uomini in fuga dalla guerra in Ucraina che attraversano le frontiere orientali dell’Europa.
I dati dei migranti sbarcati in Italia nel 2024
A contribuire al calo di circa il 40% dei migranti irregolari nell’Unione europea negli ultimi undici mesi è stato principalmente il forte declino della rotta balcanica (-80%), insieme a quella del Mediterraneo Centrale (-60%). Entrambe interessano l’Italia. Secondo i dati del nostro dipartimento di pubblica sicurezza, i “migranti sbarcati” dal 1 gennaio 2024 al 12 dicembre 2024, sono stati 64.234, a fronte dei 153.211 dell’anno precedente. Per quanto riguarda il Paese di provenienza, domina il Bangladesh con oltre 13mila persone, seguito dalla Siria (poco sopra i 12mila) e dalla Tunisia (circa 7.600). Egitto, Guinea, Pakistan, Eritrea, Mali, Sudan e Gambia gli altri Stati da cui provengono almeno mille migranti arrivati nel nostro Paese. Per quanto riguarda i dati relativi ai minori stranieri non accompagnati, a fronte degli oltre 18mila ingressi del 2023, quest’anno ne sono arrivati 7.879.
Il ruolo degli accordi con Libia e Tunisia
A sorridere di questi numeri c’è il governo guidato da Giorgia Meloni, che della lotta agli ingressi irregolari ha fatto il suo cavallo di battaglia. Il calo degli ingressi può essere attribuito principalmente a due accordi. Uno è il Memorandum d’intesa sulla migrazione, siglato nel febbraio del 2017, tra il governo italiano e quello libico per tenere di fatto fuori dall’Europa migranti, rifugiati e richiedenti asilo. All’epoca l’accordo venne stipulato da Marco Minniti, ministro degli Interni del governo guidato dal primo ministro Paolo Gentiloni (Pd). Il memorandum è stato rinnovato nel 2022. Frutto diretto del lavoro della presidente del Consiglio è invece l’accordo stipulato tra l’Unione europea e la Tunisia nel luglio del 2023.
Anche se in questo caso a chiudere il trattato col presidente Kaïs Saïed è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è stato fondamentale il ruolo di Meloni, insieme a quello dell’allora premier olandese Mark Rutte, oggi alla guida della Nato. Entrambi gli accordi, soprattutto quello con la Libia, sono oggetto di numerosi report, inchieste giornalistiche e denunce per violazioni dei diritti umani, per le condizioni disumane in cui vengono trattenuti i migranti nei centri di detenzione e per il ruolo delle forze di sicurezza incaricate del recupero e del trasporto dei migranti, ma accusate ripetutamente di violenze. Si tratta di quella che molti definiscono una vera e propria “mafia dei migranti”.
Le nuove rotte dall’Africa occidentale e dall’Ucraina
Dai dati dell’agenzia Frontex emerge anche il successo della rotta dell’Africa Occidentale, quella che porta alle isole Canarie, che fanno parte della Spagna. Il 2024 ha segnato un vero e proprio “record”, con oltre 41.800 arrivi. In crescita anche il Mediterraneo Orientale (+18%). In aumento anche i migranti che dalla Francia abbandonano l’Unione europea attraversando la Manica, per raggiungere il Regno Unito. Quest’anno lo hanno fatto 62.124 persone (+6%). Quest’anno segna anche un incremento degli ingressi dalle frontiere orientali e via terra, con 16.530 ingressi (+200%). In grande maggioranza si tratta di uomini arruolabili, che fuggono dalla guerra dell’Ucraina contro l’invasore russo, che dura ormai da quasi tre anni.