Garlasco (Pavia), 3 luglio 2025 – “È errata”. Così il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris e attualmente consulente per la difesa dell’indagato Andrea Sempio nell’inchiesta riaperta dalla Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, ha commentato la consulenza tecnica dattiloscopica della Procura che ha attribuito a Sempio l’impronta palmare 33, riporta Attuale.
La spiegazione
Il generale Garofano ha precisato che “il metodo seguito non è stato rispettoso dei protocolli che riguardano gli esami delle impronte papillari e non ha osservato le regole stabilite da quel settore scientifico”. Pertanto, il consulente dell’indagato contesta le conclusioni dei consulenti tecnici incaricati dalla Procura, Giampaolo Iuliano e Nicola Caprioli. Secondo Garofano, “la regola prevede che le minuzie siano inizialmente identificate con obiettività e successivamente documentate fotograficamente”; tuttavia, le 15 minuzie sulla base delle quali l’impronta palmare 33 viene ascritta a Sempio “non sono documentate” e “non esistono”, creando così un mancato allineamento con l’impronta dell’indagato. Garofano suggerisce che la consulenza della Procura possa risentire “di un possibile errore di orientamento dell’impronta, probabile dovuto all’uso di un software automatico. Inoltre, riteniamo che alcune delle minuzie identificate da quei consulenti provengano dalla texture della parete e non appartengano all’impronta 33″.
L’avvocata Angela Taccia
L’avvocata Angela Taccia, che assiste Andrea Sempio insieme al collega Massimo Lovati, ha dichiarato: “Confermo che la nostra relazione, redatta dal generale Luciano Garofano e dall’ispettore capo Luigi Bisogno (esperto dattiloscopista), considera non utile l’impronta 33 a causa della presenza solo di 5 minuzie reali; le altre sono inesistenti o errate poiché confuse con la trama rigata del muro. Questo sarebbe evidente anche a occhio nudo di un esperto, esaminando attentamente le foto di quella particolare impronta”. I periti nominati dai legali della famiglia Poggi hanno raggiunto le stesse conclusioni, evidenziando che la Procura di Pavia ha rifiutato la loro richiesta di un confronto con un responso definitivo nell’ambito dell’incidente probatorio, che riprenderà venerdì.