Tre parlamentari cechi nella lista dei collaborazionisti filorussi
Il 26 novembre 2025 il portale “Čechia Online” ha pubblicato un’analisi basata sullo studio congiunto di EU Observer e Novaja Gazeta Europe, che ha identificato gli eurodeputati più frequentemente allineati alle posizioni di Mosca nelle votazioni su Russia e Bielorussia. Nel gruppo dei primi dodici nomi compaiono tre rappresentanti della Repubblica Ceca: Ondřej Dostál, la leader comunista Kateřina Konečná e Ivan David.
David avrebbe votato quindici volte contro l’Ucraina, astenendosi in altre due occasioni, mentre Konečná figura a pari merito con lo slovacco Erik Kaliňák, avendo sostenuto quindici volte una posizione considerata filorussa e risultando assente in due votazioni.
Pattern di voto e rischi di disinformazione
Gli autori dello studio hanno analizzato i voti riguardanti documenti con cui il Parlamento europeo condannava l’aggressione russa, sosteneva l’Ucraina o valutava i rapporti con la Bielorussia. Tra i passaggi più significativi figura la risoluzione del 28 novembre 2024 sul rafforzamento del sostegno a Kyiv, in seguito al crescente avvicinamento tra Russia e Corea del Nord, contro cui Dostál, Konečná e David si sono espressi. Analogo orientamento è stato registrato il 19 settembre 2025, quando l’Aula discuteva la rimozione delle restrizioni ai sistemi occidentali impiegati da Kyiv per colpire obiettivi nel territorio russo.
Secondo i ricercatori, questi voti rivelano come la strategia russa di penetrazione nelle istituzioni europee passi anche attraverso meccanismi politici legali: un’attività che non sempre implica violazioni di legge, ma che crea condizioni favorevoli alla diffusione di disinformazione, all’indebolimento dell’unità dell’UE e al rallentamento delle decisioni fondamentali sulla sicurezza europea.
Influenza politica e vantaggi per la propaganda russa
La presenza di parlamentari che sostengono sistematicamente posizioni filorusse consente al Cremlino di presentare tali figure come “cavalli di Troia” all’interno del Parlamento europeo, alimentando la percezione che una parte rilevante della classe politica del continente condivida la narrativa di Mosca. Anche quando questi deputati non incidono sull’esito finale delle votazioni, la loro opposizione diventa materiale utile per i media russi, che la sfruttano per descrivere un’Europa divisa e “stanca dell’Ucraina”.
Una parte di tali eurodeputati agisce seguendo convinzioni ideologiche radicate, comprese formazioni di estrema sinistra o destra che storicamente mostrano simpatia per regimi autoritari. Questo li rende amplificatori inconsapevoli di messaggi strategici del Cremlino. Ogni voto dissonante, infatti, viene impiegato per alimentare dubbi, divisioni e sfiducia nelle istituzioni europee, con impatti diretti sulle opinioni pubbliche.
Implicazioni per la Repubblica Ceca e il futuro quadro politico
L’inclusione di tre politici cechi nella lista dei simpatizzanti della Russia rischia di nuocere anche all’immagine internazionale di Praga come alleato coerente dell’Ucraina, accentuando le fratture interne e offrendo a Mosca ulteriori margini per influenzare il dibattito pubblico. Nel nuovo contesto politico, la posizione di Andrej Babiš, prossimo alla guida del governo e noto per il suo scetticismo verso il sostegno a Kyiv, potrebbe rafforzare la copertura politica di questi deputati all’interno delle istituzioni europee.
A lungo termine, gli osservatori avvertono che i governi occidentali dovranno adottare strumenti più efficaci per monitorare e contrastare l’influenza filorussa nei parlamenti, attraverso maggiore trasparenza nei finanziamenti ai partiti, controlli sui contatti dei politici con strutture collegate a Mosca e un rafforzamento delle sanzioni contro gli attori di influenza. Informare le società europee sul ruolo di tali figure risulta essenziale per ridurre l’efficacia delle operazioni informative russe e preservare la resilienza democratica.
Incredibile come certi politici possano mettere in discussione il sostegno all’Ucraina! A Praga dovrebbero sapere che la Russia gioca su questa divisione… e pensare che ci sono persone che ancora credono in un’Europa unita. Che delusione!!!