Dipendenze in Italia: Rischi emergenti e la necessità di intervento
Roma, 8 novembre 2025 – Sebbene rappresentino un rischio per il futuro, attualmente le nuove sostanze psicoattive “numericamente non rappresentano l’emergenza prioritaria” in Italia dove ai vertici del consumo continuano a esserci “cocaina, crack, oppiacei tradizionali e cannabinoidi con alte concentrazioni di principio attivo”. Tuttavia, il problema delle dipendenze si estende anche alle ‘droghe legali’. È il quadro tracciato da Pietro Casella, componente del Direttivo nazionale Sitd, esperto di Dipendenze patologiche, riporta Attuale.
Qual è l’emergenza principale oggi?
Casella sottolinea che “non bisogna parlare più soltanto di tossicodipendenza ma di dipendenza in generale”. Si evidenzia una crescente diffusione di comportamenti di abuso, come il fumo di nicotina, l’uso di alcol, l’esposizione precoce ai dispositivi digitali e fenomeni come il gaming e il gambling. Questi comportamenti sono correlati a una maggiore vulnerabilità all’uso di sostanze, con i giovani tra i più colpiti.
Correlazione tra dipendenza digitale e tossicodipendenza
Casella afferma che “l’immersione nell’uso del digitale, dei social, l’abuso della realtà virtuale, interferisce negativamente nello sviluppo corretto delle emozioni e della sfera affettiva: un fattore predisponente per le cosiddette tossicodipendenze”.
Prevenzione efficace
Per quanto riguarda la prevenzione, Casella sostiene che “la prevenzione più efficace è quella che, attuando pratiche validate, lavora sull’addestramento, sulla capacità degli individui in formazione di fare scelte consapevoli nel momento in cui si trovano inevitabilmente a contatto con sostanze o con stimoli”.
Assistenza e sistema di cura
In termini di assistenza e cura, è chiaro che “serve un rafforzamento del sistema di cura italiano pubblico e privato”. Solo l’anno scorso, il numero di operatori nei Serd è sceso sotto la soglia critica dei 6mila, mentre attualmente si stima che solo il 10-15% delle persone che avrebbero bisogno di cure riceve assistenza adeguata.
Inoltre, “degli oltre 8300 accessi al pronto soccorso droga correlati, il 47% riguarda psicosi indotta da droghe”, rimarcando come “non sia solo un effetto delle droghe ma un’interazione negativa con l’ambiente, in particolare digitale, associata all’uso di alcune sostanze, che aumenta il rischio di generare psicosi”.
Giulia Prosperetti