La sensibilizzazione e la prevenzione sono strumenti preziosi contrastare i Dca, tra i più giovani fa la differenza lavorare sull’autostima
Circa tre milioni di italiani soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di questi 22mila vivono in Umbria. A partire da questi dati, giovedì 8 maggio i relatori del convegno Dai santi all’intelligenza artificiale: il mistero del cibo tra misticismo, patologia e fragilità emotiva – tenutosi a palazzo Graziani e promosso dall’International inner wheel club di Perugia – hanno affrontato il tema da più angolazioni: dalle radici storiche dei Dca, fino alle cause cliniche e psicologiche
Un’emergenza attuale «I disturbi del comportamento alimentare (dca) costituiscono attualmente un’emergenza sociale e allo stesso tempo medico-sanitaria», come sottolinea la giornalista Silvia Angelici, coordinatrice del convegno. In Italia circa tre milioni di persone – di cui due milioni sono giovani, in particolare giovani donne – soffrono di questo tipo di patologie. Partendo proprio dalla constatazione di questi dati allarmanti e dall’avanzata che hanno conosciuto i Dca da metà del secolo scorso in poi, secondo gli specialisti s’impone la necessità di dar vita a campagne di sensibilizzazione.
Storie di dca Nel convegno è emerso che, grazie al ricordo a studi di carattere storico, i disturbi alimentari sono sì una questione di estrema attualità, ma che gettano le loro origini molto addietro nel tempo. Si è basato su questo l’intervento di Fausto Santeusanio, endocrinologo e docente presso l’Università degli studi di Perugia. Partendo dal testo di riferimento La santa anoressia di Rudoplh Bell, sono state illustrate le impressionanti analogie tra la moderna anoressia nervosa e le storie di alcune sante che praticarono il digiuno come via per la santità. Un caso in particolare è una vivida testimonianza di anoressia ante litteram: la storia di Santa Veronica Giuliani. Direttamente dal ricco diario della mistica è stato possibile tracciare quello che è stato, sicuramente fino ai 25/30 anni di età, il suo complesso rapporto con il cibo, dovuto sicuramente a sofferenze individuali ed eventi che hanno coinvolto la sua famiglia.
I sintomi della malattia Nel delineare le caratteristiche con cui possono presentarsi i vari Dca, in modo tale da poterli individuare tempestivamente, si è concentrato invece l’intervento dell’endocrinologo Simone Pampanelli. «Le cause per cui insorgono i disturbi alimentari sono sempre molteplici: si può trattare di fattori biologici, individuali, legati all’ambiente familiare oppure ad eventi della vita che hanno avuto una particolare rilevanza nel paziente. Si tratta comunque nel complesso di singoli tasselli che danno vita a tutta una serie di disturbi psicologici, come ansia, depressione e tanti altri, che sono il vero fulcro dei Dca». L’Umbria per combattere queste diverse patologie dispone del servizio sanitario regionale di una rete di professionisti attivi tra Umbertide, Todi e Città della Pieve.
Supporto psicologico La sensibilizzazione e la prevenzione si rivelano essere degli strumenti preziosi per poter affrontare i disturbi alimentari, soprattutto tra i più giovani. Questo è l’obiettivo che si pone l’ultimo degli specialisti intervenuti: Stefano Pieri, psicoterapeuta e “psicologo della strada” proprio perché con il suo lavoro si reca nelle varie scuole d’Italia per entrare a contatto con ragazzi e ragazze di età diverse. «La sfera emotiva-affettiva è ciò che più incide nel sorgere dei Dca – conclude l’esperto – La mente diventa quindi la chiave di accesso per problematiche di questo genere e un lavoro sull’autostima tra i giovani a volte può fare davvero la differenza».
Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici