Incertezze sulla posizione di Ali Khamenei dopo gli attacchi israeliani
Da venerdì, la posizione della massima autorità politica e religiosa dell’Iran, la Guida suprema Ali Khamenei, è avvolta nel mistero. Gli attacchi condotti da Israele, che hanno avuto inizio proprio quel giorno, hanno provocato la morte di diversi generali di alto rango iraniani, incluso il capo di stato maggiore Mohammed Bagheri. Tuttavia, Khamenei non è stato colpito, nonostante le affermazioni israeliane che non lo considerano un obiettivo «off limits», riporta Attuale.
Immediatamente dopo l’inizio dei bombardamenti, il regime iraniano ha velocemente comunicato che Khamenei era vivo e che era stato portato in un luogo sicuro, dove riceve aggiornamenti costanti sulla situazione. Tuttavia, la localizzazione di questo rifugio rimane ignota. Alcuni sostengono che potrebbe trovarsi all’interno di un bunker a Mashhad, la seconda città più grande dell’Iran e luogo natale di Khamenei, situata più lontano da Israele rispetto alla capitale Teheran. Tuttavia, domenica, l’aviazione israeliana ha colpito anche l’aeroporto di Mashhad, suggerendo che la sicurezza non è garantita nemmeno in questa località.
Fonti anonime del canale televisivo Iran International, noto per la sua opposizione al regime e con sede a Londra, indicano che Khamenei potrebbe trovarsi in un bunker nel quartiere di Lavizan, a nordest di Teheran, insieme al figlio Mojtaba, una figura di notevole influenza politica e considerato un potenziale successore. È anche plausibile che queste informazioni siano state diffuse strategicamente per depistare le operazioni israeliane.
Con un’età di 86 anni, Khamenei guida l’Iran dal 1989. In termini semplici, come Guida Suprema, ha il compito di prendere decisioni cruciali sulle politiche del paese, inclusi aspetti di politica estera e sicurezza, con la facoltà di annullare le decisioni del presidente. Può, inoltre, destituire chiunque nel governo, senza necessità di voto del parlamento. La sua nomina avviene tramite un organismo noto come Assemblea degli esperti, e il suo incarico è a vita. Fino ad oggi, l’Iran ha avuto solo due Guide Supreme: Ruhollah Khomeini, il leader della rivoluzione del 1979, e Khamenei stesso.
Ci sono indizi che possano suggerire che Israele potrebbe essere a conoscenza della posizione attuale di Khamenei, ma per motivi sconosciuti potrebbe non volerlo colpire. Funzionari statunitensi anonimi hanno suggerito che il governo di Tel Aviv abbia informato Washington di un piano per assassinare Khamenei, ma il presidente Donald Trump avrebbe bloccato l’operazione, ritenendola poco prudente. Nella sua ultima intervista, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha né confermato né smentito questa narrativa.
Un’altra voce anonima proveniente da Israele ha affermato che il governo israeliano sta abbandonando temporaneamente l’idea di attaccare Khamenei, concedendogli il tempo di prendere la decisione di smantellare il programma nucleare iraniano, obiettivo principale degli attacchi recenti. È difficile stabilire se Israele possieda realmente le capacità per eliminare Khamenei, ma alimentare tale speranza attraverso i media internazionali si configura come una strategia per instillare un senso di vulnerabilità nella leadership iraniana.
