Emanuele Mirti arrestato per l’omicidio di Davide Gorla: debito di 10mila euro e misteri sui legami con la vittima

26.06.2025 19:15
Emanuele Mirti arrestato per l'omicidio di Davide Gorla: debito di 10mila euro e misteri sui legami con la vittima

Busto Arsizio, 26 giugno 2025 – Un debito di 10mila euro può portare a un omicidio? Secondo le indagini, questa sarebbe la somma che Emanuele Mirti, un operaio cinquantenne senza precedenti penali, doveva a Davide Gorla, un commerciante di 64 anni assassinato con un colpo di coltello nel suo negozio, la cartoleria di lusso “Linea Continua” situata in via Milano, riporta Attuale.

Mirti è stato arrestato nella notte successiva a un interrogatorio iniziale, durante il quale ha negato ogni accusa. Tuttavia, le prove raccolte dagli agenti sembrerebbero incastrarlo senza appello.

Il profilo

I due soggetti, come ipotizzato fin da subito dopo l’omicidio avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 25 giugno, si conoscevano bene. Mirti viveva da circa due anni in un appartamento a Castellanza di proprietà di Gorla. L’abitazione si trova in un edificio di cinque piani in viale Lombardia, una strada principale che attraversa la città. Entrambi i nomi – Mirti E. e Gorla D. – sono chiaramente indicati sul citofono, anche se Mirti pareva risiedere da solo.

La vittima, di contro, si era trasferita a Rescaldina, non lontano da Castellanza, nell’immobile del fratello. Nonostante il cambiamento, i due erano rimasti in contatto, principalmente per la questione dell’affitto. Tuttavia, di recente, le tensioni erano aumentate poiché Mirti aveva tralasciato di pagare alcune rate, probabilmente a causa di difficoltà economiche.

Il debito

Con il passare del tempo, i pagamenti in sospeso si erano accumulati, portando a un debito di circa 10mila euro. È plausibile che tra Mirti e Gorla siano emerse tensioni, con Gorla che sollecitava l’operaio a regolarizzare la situazione in base al contratto di affitto.

Spetterà agli investigatori del commissariato di Busto Arsizio, insieme alla squadra mobile di Varese, coordinati dal pm Flavia Salvatore, fornire ulteriori elementi a supporto di questa versione, identificando il debito – e le controversie emerse intorno a esso – come probabile movente dell’omicidio.

Non si può escludere, infatti, che esistessero anche conflitti di natura personale tra Gorla e Mirti, questioni irrisolte oltre all’aspetto dell’affitto. Gli inquirenti, quindi, si concentreranno anche su questo aspetto durante le loro indagini.

Le prove

Mirti, intanto, nel primo interrogatorio ha categoricamente negato il suo coinvolgimento nell’omicidio. Diverse prove, però, sembrano collegarlo al crimine. Tra queste, i fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza nel centro di Busto Arsizio mostrano una figura che somiglia a Mirti, mentre cambia una maglietta intrisa di sangue e indossa una pulita, simile a quella che portava quando è stato fermato dalla polizia a casa.

Non solo: l’uomo ripreso nelle immagini sembrerebbe avere una straordinaria somiglianza con Mirti, con capelli e barba sale e pepe, occhiali e un look trasandato. Inoltre, ha in mano un sacchetto di plastica bianco, che potrebbe contenere la maglietta del negozio.

L’omaggio

Questa sera, il Comitato commercianti del centro cittadino, che ricorda Gorla come una persona “gentile, presente e appassionata del proprio lavoro”, gli dedicherà una commossa marcia da piazza Santa Maria alla sede di Linea Continua, dove verrà osservato un minuto di silenzio in sua memoria.

Il Comune di Busto Arsizio ha annullato tutti gli eventi previsti per la festa di San Giovanni, patrono della città, incluso il consueto festeggiamento in piazza Vittorio Emanuele II e la Notte Bianca.

Da non perdere