Esplosione a Roma

05.07.2025 06:55
Esplosione a Roma

Roma: l’esplosione nel Prenestino evita una tragedia

Il vero miracolo è che non ci siano state perdite umane. Il fragore e la colonna di fiamme che hanno sconvolto Roma alle 8 e 18 di ieri mattina rappresentano un monito dell’orrore sfiorato: 45 persone ferite, tra cui solo due in condizioni critiche, sembrano quasi una buona sorte dopo la nube di fumo e la potente esplosione che ha trasformato il cielo del Prenestino in un inquietante panorama di guerra. La causa dell’incidente, che resta da chiarire, è attribuita al gas propano liquido proveniente da una stazione di servizio situata in un’area densamente popolata. Questa installazione, nonostante il costante allerta dei residenti riguardo ai rischi, era ancora in funzione.

Subito dopo l’impatto devastante, la stazione di rifornimento e il camion cisterna sono diventati rottami volanti, spargendosi fino a 200 metri. L’area dell’esplosione, compresa una vicina autofficina, è stata trasformata in un desolato cimitero di metalli e detriti fumanti. Una strage evitata grazie alla reattività dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, che, giunti tempestivamente dopo il primo annuncio d’incendio, non solo hanno messo in sicurezza il luogo, ma sono anche stati tra i più colpiti dalla successiva esplosione. I residenti degli edifici circostanti, con finestre in frantumi, e i bambini del vicino centro estivo, che sono stati evacuati in tempo, mostrano paura e incredulità.

La scena è apocalittica: terre annerite, alberi bruciati, carcasse di veicoli, compresa un’ambulanza, e una cancellata di 3 metri piegata all’indietro dall’onda d’urto. L’atmosfera ricorda quella di un set cinematografico distopico, ben lontano dal panorama un tempo malinconico descritto da Pier Paolo Pasolini. Oggi, il territorio è segnato da vetri rotti, cornicioni crollati e danni alle scuole nelle vicinanze.

La tempestività nel portare in salvo i bambini del centro estivo, grazie all’attenzione degli operatori, evidenzia il clima di paura scampata. “Ci sono voluti 7-8 minuti tra l’apparizione del fumo e l’esplosione, che ci hanno permesso di salvare tante vite”, ha dichiarato Sabrina Alleva, ufficiale di polizia del gruppo Prenestino, sottolineando come l’avvistamento del fumo da parte di alcuni colleghi abbia fatto la differenza.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha subito ricevuto una chiamata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha espresso solidarietà e riconoscimento per il lavoro delle forze di emergenza intervenute, evidenziando il loro operato che ha evitato risultati ancora più tragici. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ringraziare i soccorritori per la loro professionalità. Un particolare riconoscimento va al maresciallo dei carabinieri Gregorio Assanti, il quale è riuscito a salvare un operatore della stazione di rifornimento, nonostante fosse già avvolto dalle fiamme, trasportandolo rapidamente in ospedale. Attualmente, l’operatore è ricoverato in terapia intensiva, mentre un altro paziente risulta in condizioni critiche. I numeri complessivi tra i feriti comprendono 24 civili, 11 agenti di polizia, un carabiniere, 6 vigili del fuoco e 3 operatori del 118.

La competenza e la dedizione sono emerse in molti interventi. “Pochi minuti dopo sarebbe stata una vera catastrofe”, ha spiegato Antonino Giorgio, un maresciallo dei carabinieri, che ha subito lievi ustioni. Subito dopo l’esplosione, molti curiosi si sono avvicinati per scattare foto, ma le forze dell’ordine sono riuscite a allontanarli rapidamente per ridurre i rischi.

Ora, l’inchiesta avviata dalla procura di Roma si propone di chiarire le cause dell’esplosione. Sono in corso verifiche per accertare eventuali responsabilità in un fascicolo che indaga su lesioni e disastro colposo. Secondo le prime informazioni fornite dai vigili del fuoco, il malfunzionamento dell’impianto potrebbe essere il responsabile. La Protezione Civile e l’Arpa hanno invitato i cittadini a mantenere le finestre chiuse e rimanere nelle proprie abitazioni, evitando l’area colpita e non consumando prodotti agricoli locali. Chi sente il bisogno di uscire, nonostante il pericolo, è stato esortato a utilizzare mascherine anti Covid.

, riporta Attuale.

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