Il Ruolo Chiave di Euroclear nei Finanziamenti alla Resistenza Ucraina
Il dibattito sui finanziamenti europei alla resistenza ucraina si concentra da alcuni mesi su Euroclear, una società belga poco conosciuta che gestisce 185 miliardi di euro di beni russi congelati a seguito delle sanzioni imposte dall’Unione Europea nel 2022, riporta Attuale.
Euroclear è un pilastro del sistema finanziario, considerata da molti come un “notaio” dell’economia internazionale, impegnata in transazioni su scala globale. La sua funzione consiste nel registrare trasferimenti di titoli e gestire i pagamenti tra acquirenti e venditori, operando per conto di banche, governi e fondi di investimento. Fondata alla fine degli anni ’60 per risolvere le inefficienze nel trading di titoli cartacei, è diventata una società a sé stante nel 2000 e ha trasferito la sua sede da Londra a Bruxelles nel 2018 a causa della Brexit.
Oggi, Euroclear è tra le più grandi istituzioni di questo tipo al mondo, insieme a Clearstream, e afferma di gestire circa 41.000 miliardi di euro in beni, il che rappresenta quasi la metà del PIL mondiale. Con 4.400 dipendenti in Belgio, la società contribuisce in modo significativo all’economia locale, non solo in termini di occupazione, ma anche attraverso le tasse generate dai profitti.
La CEO, Valérie Urbain, ha avvertito che un eventuale fallimento di Euroclear potrebbe ridurre l’attrattiva dei mercati finanziari europei e avere ripercussioni a livello globale. Questo timore è legato ai piani dell’Unione Europea di utilizzare i beni russi congelati per sostenere l’Ucraina, che potrebbe trovarsi senza fondi per proseguire le sue attività militari entro la metà del prossimo anno data la diminuzione degli aiuti statunitensi.
La Commissione Europea sta considerando un piano per trasferire questi fondi a Kiev sotto forma di “prestito”, un metodo che potrebbe evitare conflitti legali per Euroclear. Tuttavia, il governo belga ha espresso preoccupazione per possibili conseguenze legali derivanti da azioni contro Euroclear o il Belgio stesso, e per il rischio di revoca delle sanzioni alla Russia.
Di recente, la Commissione ha imposto il congelamento indeterminato delle risorse russe, mantenendo attive le sanzioni e proponendo di utilizzare beni congelati anche in altri paesi europei, come Francia, Germania e Svezia, per distribuire il rischio. Tuttavia, la distribuzione dei fondi russe all’Ucraina potrebbe offuscare la fiducia dei clienti di Euroclear, aumentando il rischio di perdita di investimenti.
Una nuova complicazione è emersa con la diffusione della notizia che la Banca centrale russa ha fatto causa a Euroclear per un risarcimento di circa 200 miliardi di euro. Anche se è probabile che il tribunale russo decida a favore della banca centrale, tale decisione non avrà effetto pratico dato che Euroclear non è soggetta alla giurisdizione di un tribunale russo. L’analista Alexandra Prokopenko del Carnegie Russia Eurasia Center ha osservato che questa azione legale ha principalmente lo scopo di intensificare la pressione sull’Unione Europea e di documentare formalmente le rivendicazioni russe.
Ma che situazione incredibile! Euroclear sembra essere al centro di tutto questo caos finanziario. È surreale pensare che i fondi congelati possano essere usati per sostenere l’Ucraina, ma alla fine chi paga per questi giochi di potere? La sicurezza economica dei nostri mercati è a rischio… davvero preoccupante!!!