Nel corso della prima fase delle qualifiche del GP di Monaco, Lewis Hamilton si è reso protagonista di un episodio di impeding ai danni di Verstappen. Nonostante entrambi i piloti siano comunque riusciti a passare il taglio del Q1, i commissari hanno deciso di porre sotto investigazione l’episodio. Al termine dell’investigazione, Hamilton ha ricevuto una penalità di tre posizioni sulla griglia. In un’intervista in cui gli è stato chiesto dell’accaduto, il sette volte campione del mondo ha spiegato che l’episodio è nato a causa di un errore nei computer della Ferrari, i quali indicavano che il pilota Red Bull non fosse impiegato in un giro veloce.
Le parole di Hamilton
“Non so se ci fosse qualche problema con il monitor. Indicava che Max era su un giro lanciato, poi è sparito e mostrava che non lo era,” ha raccontato Hamilton ai media. “Queste erano le informazioni che mi hanno dato. Mi hanno detto che era su un giro veloce. Così mi sono spostato. Ero completamente fuori traiettoria. Immagino che poi si siano accorti che non era effettivamente su un giro lanciato, e me lo hanno comunicato, quindi ho iniziato ad accelerare.
A causa della penalità, Hamilton partirà dalla settima piazzola, mandando così in fumo quello che era, di fatto, il miglior risultato in qualifica del britannico, dall’inizio della stagione. Nonostante ciò, Hamilton si dice contento delle prestazioni della SF-25 in queste prime fasi del GP di Monaco: “È una macchina molto diversa da quella che ho guidato negli ultimi dodici anni, ma è una vettura che mi sono davvero divertito a guidare.”
Il pilota ha infine concluso sottolineando quanto, l’esperienza del suo compagno di squadra Charles Leclerc al volante della Ferrari, lo stia aiutando a costruirsi un vantaggio nella sfida interna: “Ovviamente Charles guida questa macchina da sei anni. Parte subito a pieno ritmo e la conosce come le sue tasche. Ma posso dire che questo weekend c’è stata, da parte mia, una curva di apprendimento rapida e ripida, e sono abbastanza soddisfatto di come sono riuscito a reagire dopo l’incidente [nelle FP3].”
