Federico Monzino indagato per estorsione nel caso degli audio rubati a Raoul Bova
Roma, 16 settembre 2025 – L’imprenditore Federico Monzino è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma per il caso degli audio rubati a Raoul Bova. Secondo la procura, che procede per tentata estorsione, Monzino è ritenuto responsabile delle minacce giunte in forma anonima all’attore lo scorso luglio, riporta Attuale.
Oggi, Bova è stato ascoltato per circa un’ora dai pm della capitale in relazione all’indagine che lo vede parte offesa. “Nel corso dell’atto istruttorio il mio assistito ha ribadito le ragioni della sua denuncia, evidenziando la pressione ricattatoria dei messaggi ricevuti nelle scorse settimane”, ha dichiarato il suo legale, l’avvocato David Leggi, al suo uscita da piazzale Clodio.
Gli audio, diffusi senza consenso, riguardano una conversazione privata via chat tra l’attore e la modella-influencer Martina Ceretti. Il contenuto è stato poi diffuso dall’ex ‘re dei paparazzi’ Fabrizio Corona sul suo canale YouTube ‘Falsissimo’ e, successivamente, rilanciato sui social. La situazione è emersa quando Bova ha ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto, avvisandolo che gli audio intimi erano stati messi in circolazione, indicando che ciò avrebbe danneggiato sia la sua vita privata che la sua reputazione. Su mandato dei pm, nelle scorse settimane, il cellulare di Monzino è stato sequestrato dagli investigatori.
Nelle settimane precedenti, Raoul Bova ha presentato un esposto al Garante della Privacy per la diffusione “illecita e virale” degli audio. Per difendersi dalla viralità che ha colpito la sua immagine sui social, è persino arrivato a registrare come marchio la frase “occhi spaccanti” pronunciata durante una delle conversazioni private con la 22enne modella.
