Femminicidio di Francesca Deidda, ergastolo per il marito Igor Sollai

02.07.2025 15:25
Femminicidio di Francesca Deidda, ergastolo per il marito Igor Sollai

La Condanna di Igor Sollai per l’Omicidio di Francesca Deidda

Cagliari, 2 luglio 2025 – Nessun sconto: ergastolo con un anno di isolamento diurno. Questa è la sentenza emessa dalla Corte d’assise di Cagliari nei confronti di Igor Sollai, il 43enne accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L’uomo ha confessato di aver commesso il femminicidio della moglie, Francesca Deidda, deceduta il 10 maggio dello scorso anno a San Sperate, un comune situato a una ventina di chilometri da Cagliari. I resti della vittima sono stati rinvenuti il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, riporta Attuale.

Igor Sollai ha assistito con un’espressione impassibile alla lettura della sentenza. Dopo un breve scambio di parole con i suoi avvocati, è stato riaccompagnato nel carcere di Uta. In aula erano presenti anche i genitori e le colleghe di lavoro di Francesca Deidda.

La Corte d’assise, dopo circa tre ore e mezza di deliberazione, ha confermato l’accusa del pm Marco Cocco, riconoscendo le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e della minorata difesa, escludendo però quella dei futili motivi. Sollai è stato altresì condannato a una provvisionale di 100mila euro da versare a Andrea Sollai.

Il fratello di Francesca ha espresso la sua soddisfazione per la sentenza, anche se ha sottolineato che ciò che è accaduto non può essere modificato: “Ma quello che è successo non cambierà. Mia sorella non c’è e non ci sarà.” Quando gli è stato chiesto se avesse guardato negli occhi Sollai, presente in aula dietro le sbarre, ha confermato: “L’ho fatto, l’ho guardato, ma c’è poco da dire”, con la voce rotta dall’emozione. Si è poi avvicinato ai legali e ai familiari presenti. L’avvocato Piscitelli ha commentato il verdetto dicendo: “Non c’è da essere contenti. Non si può parlare di soddisfazione quando c’è una persona morta e un’altra condannata all’ergastolo.”

Le parti civili avevano chiesto un risarcimento complessivo di 1,4 milioni di euro, con 500mila euro per il fratello della vittima e 300mila euro ciascuno per le due zie e uno zio. Tuttavia, la Corte ha stabilito che le cifre definitive saranno determinati in sede civile. Inoltre, tra le disposizioni della condanna, è inclusa la restituzione dell’abitazione agli aventi diritto e il pagamento delle spese processuali.

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