Approvazione del reato di Femminicidio: un passo storico per la legislazione italiana
La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il reato di Femminicidio, con pene più severe e un aumento dell’efficacia delle misure preventive, in coincidenza con le manifestazioni contro la violenza che si svolgono in tutta Italia il 25 novembre, giorno simbolo. Questa approvazione rappresenta un momento decisivo, anche se il contemporaneo via libera alla proposta di legge sugli stupri ha subito un ritardo inatteso al Senato tra polemiche, riporta Attuale.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto la giornata sottolineando che “in ogni ambito della vita sociale e privata il principio della parità tarda ad affermarsi” e che “libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno”. Le nuove leggi si pongono come passaggi fondamentali per inviare un messaggio chiaro dalla politica.
Tuttavia, nel pomeriggio, una sorpresa attendeva al Senato, dove il voto sulla proposta di legge riguardante il consenso esplicito e attuale all’atto sessuale, già approvata dalla Camera, è stato rinviato a data da destinarsi. Debora Serracchiani (Pd) ha accusato la maggioranza di mancare di fiducia nella premier Giorgia Meloni, mentre Maria Elena Boschi (Iv) ha definito la situazione un voltafaccia, denunciando l’impossibilità di garantire un accordo unanime dopo aver ritirato emendamenti per favorire un voto coeso. Voci all’interno della maggioranza insinuano che la proposta potrebbe finire su un “binario morto”.
La presidente della Commissione, Giulia Bongiorno, ha rassicurato: “Non affosserò la proposta di legge; vogliamo che ci sia unanimità, ma non c’è. È importante fare correzioni basate su audizioni”. Mariastella Gelmini (Noi Moderati) ha espresso fiducia su un’approvazione rapida, mentre Elly Schlein ha chiesto alla premier di rispettare gli accordi, avvertendo che una resa dei conti elettorale non dovrebbe avvenire a spese delle donne. Tuttavia, Meloni ha risposto che le domande dovevano essere rivolte a lei.
Malgrado le difficoltà, l’opposizione ha confermato l’approvazione del ddl sul femminicidio alla Camera. La premier ha descritto l’evento come un segnale di unità contro la violenza di genere. La nuova legge prevede una definizione specifica di omicidio, con l’ergastolo per chi provoca la morte di una donna in atti di “discriminazione” o attraverso “controllo e dominio”, riducendo le possibilità di attenuanti e potenziando le misure cautelari.