Fermata della Flotilla: attivisti trasportati alla polizia israeliana per identificazione e possibile espulsione

02.10.2025 08:25
Fermata della Flotilla: attivisti trasportati alla polizia israeliana per identificazione e possibile espulsione

Operazione della marina israeliana contro la Flotilla di Sumud

DALLA NOSTRA INVIATA
GERUSALEMME – La marina militare israeliana ha messo in campo un robusto dispositivo di sicurezza in risposta all’arrivo della Sumud Flotilla, coinvolgendo anche l’esercito e i servizi di sicurezza interna, temendo di perdere il controllo della situazione, riporta Attuale.

Due giorni fa, Dany Levi, capo della polizia, aveva dato il via libera a un piano operativo che prevedeva la mobilitazione di 600 agenti, compresi membri dell’unità di frontiera e di altre sezioni speciali. Otto ambulanze sono state preparate nel porto di Ashdod per eventuali scontri, mentre quattro ospedali sono stati messi in allerta per garantire assistenza medica in caso di necessità.

Le autorità israeliane hanno avvertito gli attivisti della Flotilla tramite radio, chiedendo loro di cambiare rotta verso il porto di Ashdod e informandoli del blocco navale legittimo in corso. Nonostante le ripetute richieste, gli attivisti non hanno accettato di fermarsi, portando all’intervento dei rimorchiatori e agli arresti, compreso quello di Greta Thunberg, la quale è apparsa in un video pubblicato dal ministero degli Esteri.

Attualmente, la situazione riguarda il destino degli attivisti bloccati. A differenza della precedente flottiglia, questa volta gli arrestati sono centinaia, il che prolungherà inevitabilmente i tempi di sbarco e identificazione. Dato che oggi si celebra Yom Kippur, le espulsioni non sono previste prima di venerdì.

Stando alle ultime informazioni, gli attivisti fermati saranno trasportati nel porto di Ashdod per l’identificazione. A questo punto, dovranno decidere se accettare l’espulsione, che sarà effettuata non prima di venerdì mattina, oppure opporsi e prolungare la loro permanenza in Israele per presentare il loro caso a un tribunale speciale.

In caso di opposizione all’espulsione, potrebbero affrontare un ritorno coatto, firmato da un giudice. Nel frattempo, è emerso che alcune imbarcazioni potrebbero essere riportate al porto di Ashdod, mentre altre potrebbero addirittura essere affondate, secondo fonti militari.

La pressione esercitata dagli attivisti durante lo Yom Kippur ha ulteriormente complicato la gestione della situazione, costringendo le autorità a richiedere approvazioni speciali per il personale di polizia operante in questa festività sacra.

1 Comments

  1. Incredibile come una situazione del genere possa succedere in pieno Yom Kippur. I diritti umani sembrano dimenticati, triste vedere l’Europa silenziosa di fronte a questo. Ma che società stiamo costruendo se non riusciamo nemmeno a rispettare le diversità e le opinioni altrui?

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