Il ministro Giorgetti: “Abbiamo riportato il Paese sulla giusta strada”
ROMA – L’agenzia di rating Fitch ha aggiornato il giudizio sull’Italia, innalzando il suo rating di default a lungo termine (IDR) da “BBB” a “BBB+”, segnalando che il Paese è “sulla buona strada”. Il report evidenzia una migliore resilienza fiscale, una continua e graduale riduzione del deficit e un contesto politico stabile, riporta Attuale.
Il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha accolto con favore la notizia, esprimendo orgoglio per i progressi realizzati: “Tanto studio, tanto lavoro. Serio e riservato. Abbiamo riportato l’Italia sulla giusta strada”, ha scritto su X. Fitch ha dichiarato che questo aggiornamento riflette una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale italiana, supportata da una crescente prudenza fiscale e dalla determinazione a raggiungere gli obiettivi di bilancio previsti dal nuovo quadro dell’UE.
Il miglioramento dell’economia è accompagnato da un rafforzamento della stabilità politica. Fitch sottolinea come un contesto politico stabile, continui slanci riformatori e la riduzione degli squilibri esterni stiano migliorando ulteriormente gli indicatori di credito del Paese. Questi fattori aiutano ad attenuare i rischi legati al debito pubblico, che rimane comunque elevato.
Deficit rivisto al ribasso, da 3,3% al 3,1%
Fitch ha anche rivisto al ribasso le stime sul deficit, prevedendo un valore pari al 3,1% del Pil per quest’anno, inferiore al 3,3% dell’obiettivo ufficiale. Ciò è attribuibile a un aumento delle entrate fiscali e all’impegno del governo nella contenimento della spesa. “L’Italia è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di crescita della spesa netta per il 2025 (1,3%) e per ridurre il suo disavanzo strutturale di almeno lo 0,5% nell’ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi”, stima l’agenzia.
Inoltre, il Piano di bilancio strutturale a medio termine prevede un continuo risanamento, con un avanzo primario previsto in aumento al 2,4% nel 2029, rispetto a uno 0,7% stimato per quest’anno. Questo risanamento è supportato dall’attuazione delle riforme già avviate.
Debito tornato a livelli pre-pandemici
Fitch ha confermato una significativa diminuzione del debito italiano, con un calo di oltre 20 punti percentuali nel periodo 2020-2024, riportando il livello a prima della pandemia più rapidamente del previsto e in contrasto con altri Paesi dell’eurozona. Tuttavia, si prevede che il debito aumenti moderatamente dal 135,3% del Pil nel 2024 al 137,5% nel 2026, in gran parte a causa degli aggiustamenti legati al regime di superbonus. Fitch ritiene, tuttavia, che il rapporto debito/Pil inizierà a diminuire di circa 1 punto percentuale all’anno, prevedendo un valore del 134% entro il 2030.