L’intervento della relatrice speciale dell’Onu per la Palestina in un liceo scientifico di Pisa e in una scuola media di Massa Carrara ha sollevato forti polemiche. Esponenti di Fratelli d’Italia la accusano di indottrinamento, mentre i docenti difendono l’iniziativa, riporta Attuale.
Nuova polemica attorno a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi. Esponenti di Fratelli d’Italia in Toscana l’accusano di aver definito il governo italiano «complice del genocidio» a Gaza durante un collegamento online con circa 150 classi di due istituti scolastici. Il deputato Alessandro Amorese, capogruppo FdI in commissione Istruzione, va oltre e sostiene che Albanese avrebbe «invitato le classi ad occupare gli istituti per Gaza», parlando di istigazione a un reato e di «indottrinamento» imposto persino a studenti di seconda media. Gli esponenti locali di FdI Matteo Bagnoli e Christian Nannipieri, citati dal Corriere della Sera, accusano Albanese di aver «ripetuto i suoi soliti mantra, sostenendo che il Governo Meloni sia composto da fascisti e complice di un genocidio, accusando Leonardo di essere una azienda criminale e arrivando persino a incitare gli studenti ad occupare le scuole, di fatto, incitando dei minorenni a commettere reati sanzionati dal codice penale».
Valditara ordina le ispezioni ministeriali
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha immediatamente richiesto verifiche ispettive nelle scuole toscane coinvolte. Valditara ha dichiarato di aver appreso da organi di stampa che le affermazioni fatte potrebbero costituire ipotesi di reato. La capo dipartimento del ministero, Carmela Palumbo, ha richiamato in una circolare la nota del 7 novembre che sottolineava l’importanza di garantire il confronto tra posizioni diverse nella scelta di ospiti e relatori, ribadendola come direttiva vincolante per i dirigenti scolastici.
La replica dei docenti: «Era educazione civica»
Il Comitato docenti del Liceo Montale di Pontedera respinge con fermezza le accuse. In una nota diffusa dall’Ansa, i professori chiariscono che il 10 dicembre si sono svolte due attività distinte: un’assemblea studentesca su problematiche interne e la presentazione online del libro di Albanese, organizzata nell’ambito dell’educazione civica. I docenti definiscono «del tutto infondate» le narrazioni su presunte irregolarità e «lesive della dignità» le affermazioni su imposizioni o strumentalizzazioni politiche, sottolineando che l’iniziativa rientrava nelle attività curricolari sulla cittadinanza globale.
Studenti contro il ministro: «Abuso di potere»
La Rete degli Studenti Medi del Lazio, attraverso la coordinatrice Bianca Piergentili, denuncia quella che definisce una «grave minaccia alla libertà di insegnamento». La rappresentante studentesca, riportata dall’ANSA, sostiene che l’ispezione ministeriale sarebbe un abuso di potere dettato da battaglie ideologiche. Piergentili invita Valditara a concentrarsi sulle vere priorità della scuola, come la sicurezza degli edifici, piuttosto che su controversie politiche.