Il leader del Partito Democratico, Dario Franceschini, ha dichiarato che l’Italia è attualmente in uno stato di immobilismo e ha sollevato dubbi riguardo all’operato del governo, affermando: «Il governo finirà di spendere i soldi del Pnrr e poi che cosa farà? L’unica cosa chiara è che le riforme vere prima delle elezioni non si faranno. Così finiscono per usare la stabilità sostanzialmente per non fare nulla, perché non facendo nulla non si infastidiscono le persone». Ha anche criticato le priorità di Giorgia Meloni, chiedendosi cosa sia cambiato nella vita quotidiana degli italiani in relazione all’immigrazione clandestina e avvertendo che il danno per l’Italia diventerebbe irreversibile se il governo continuasse un’altra legislatura, riporta Attuale.
Le elezioni del 2027
Franceschini ha sottolineato che il 2026 sarà un anno cruciale per preparare la sfida elettorale, evidenziando la necessità di costruire messaggi chiari e alternativi alla destra per attrarre gli astensionisti. Ha riconosciuto che, nonostante le incertezze, una coalizione è stata formata, grazie al lavoro di Schlein. «Ci sono cose già fatte e cose da fare. Ora bisogna lavorare sui messaggi al Paese», ha affermato, sottolineando l’importanza di «dare delle ragioni perché si torni a votare».
L’indicazione del premier
Riguardo alle tensioni con il M5s, ha osservato che l’alleanza attuale è stata dimostrata alle recenti elezioni, nonostante le differenti interpretazioni della coalizione. «Dovremo indicare il premier», ha dichiarato Franceschini, aggiungendo che, sebbene la legge non cambi, la destra avrà Meloni come candidata. Ha affermato che il Pd ha già scelto Schlein come nome da proporre agli alleati, sottolineando l’importanza di trovare un metodo per un’indicazione unitaria, che potrebbe includere primarie o una scelta condivisa dai leader.
Schlein e il Pd unito
Franceschini ha evidenziato che Schlein può presentare un Pd unito, nonostante le diversità di pensiero all’interno del partito. Ha espresso fiducia nel fatto che la diversità di opinioni possa rappresentare una ricchezza, sostenendo che la recente assemblea ha messo Schlein nelle migliori condizioni per affrontare le sfide del 2026. Ha anche menzionato l’importanza dell’ingresso in maggioranza di Bonaccini, che contribuirà sia nelle scelte coraggiose sia nelle necessarie mediazioni.
La minoranza riformista
Infine, ha animato il dibattito sulla presenza della minoranza riformista all’interno del partito, affermando che essa rappresenta una legittima diversità di opinione e non una lotta per il potere. Ha lodato Montepulciano per aver dimostrato di essere un baricentro del partito, garantendo così stabilità e unità al Pd. «Nessuno mette in discussione la segretaria», ha concluso, assicurando che questo consentirà a Schlein di concentrarsi sulle sfide del 2026 in vista delle prossime elezioni.