G7: sanzioni contro chi ha aumentato gli acquisti di petrolio russo
I ministri delle Finanze del G7, riuniti in videoconferenza, hanno deciso di intraprendere azioni comuni per esercitare una maggiore pressione sulla Russia affinché ponga fine alla sua guerra contro l’Ucraina e per supportare il Paese nei suoi sforzi difensivi. Nel comunicato congiunto, si sottolinea che i membri del G7 stanno adottando misure incisive per incrementare i costi economici delle operazioni belliche russe, imponendo restrizioni a settori strategici e ai sostenitori dell’economia russa, inclusi energia, finanza, base industriale militare e zone economiche speciali, riporta Attuale.
Secondo il comunicato, i ministri hanno concordato che è fondamentale massimizzare la pressione sulle esportazioni di petrolio russo, che rappresentano una delle principali fonti di reddito per il Paese. Saranno colpiti coloro che hanno continuato ad aumentare gli acquisti dopo l’invasione dell’Ucraina, così come chi facilita l’evasione delle sanzioni.
I rappresentanti dei G7 hanno anche espresso accordo sull’importanza di adottare misure commerciali, comprese tariffe e divieti di importazione ed esportazione, per ridurre le entrate russe. Si prevede l’adozione di misure concrete per limitare, con l’obiettivo di eliminarle gradualmente, le importazioni residue dalla Russia, incluse quelle di idrocarburi.
Il comunicato evidenzia infine che i ministri stanno considerando seriamente l’introduzione di misure commerciali e altre restrizioni nei confronti di Paesi ed entità che finanziano gli sforzi bellici russi, inclusi i prodotti raffinati derivati dal petrolio russo.