Garlasco, scontro sul Dna tra Stasi e Sempio: tracce solo di Chiara e Alberto sui resti della colazione

27.06.2025 02:35
Garlasco, scontro sul Dna tra Stasi e Sempio: tracce solo di Chiara e Alberto sui resti della colazione

Garlasco (Pavia) – Non si tratta ancora di certezze consolidate, ma sono già arrivate alcune conferme. Emergono infatti dall’analisi di diverse strategie difensive, con una focalizzata sulla comunicazione e l’altra più ancorata alla procedura. Il Dna di Alberto Stasi trovato sulla cannuccia dell’Estathé e quello di Chiara Poggi rinvenuto sulla pellicola del Fruttolo, così come su un piattino e sulla confezione dei cereali, rappresentano alcune anticipazioni dei risultati delle analisi effettuate sulle campionature prelevate giovedì scorso dai reperti della spazzatura nell’incidente probatorio per l’indagine riaperta relative al delitto di Garlasco del 13 agosto 2007. Queste informazioni sono state rivelate “con tutti i condizionali possibili e immaginabili”, ha dichiarato l’avvocato Antonio De Rensis, che, insieme alla collega Giada Bocellari, difende il 41enne già condannato in via definitiva, durante la trasmissione televisiva Zona Bianca su Retequattro, riporta Attuale.

“Potrebbero fornire delle indicazioni interessanti – ha spiegato l’avvocato di Stasi – se interpretate in modo appropriato. Quando ci siamo presentati dal procuratore Napoleone, come sempre abbiamo fatto, Alberto Stasi ha dichiarato di aver sempre bevuto, continua a farlo e probabilmente continuerà a bere l’Estathé”. L’avvocato ha aggiunto: “Questo implica che coloro che sostenevano che sulla spazzatura non vi fosse nulla potrebbero aver sbagliato e implica anche che questo, assieme agli altri accertamenti in corso, come quelli sulle ‘paradesive’ delle impronte, potrebbe aiutarci a modificare la narrazione di ciò che accadde quella mattina.

“I primi risultati delle analisi – ha commentato l’avvocata Angela Taccia, che insieme al collega Massimo Lovati assiste l’indagato Andrea Sempio – confermano quanto dichiarato ripetutamente dal mio assistito: non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Abbiamo fiducia e aspettiamo che i periti e i consulenti di parte completino il proprio lavoro”.

“La verità è già emersa ed è colpa di Alberto Stasi”, ha affermato con decisione il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e attuale consulente della difesa di Sempio. “Non abbiamo mai realmente sospettato – ha commentato Garofano – che Sempio potesse aver rilasciato il proprio Dna, a meno che non fosse accaduta una contaminazione legata alla frequentazione della casa”. Riguardo ai reperti di spazzatura, Garofano ha aggiunto: “Quegli oggetti erano connessi a quella coppia, tanto è vero che sono stati sequestrati, ma non analizzati, poiché nel corso di un sopralluogo si valuta quanto un reperto sia significativo dal punto di vista investigativo.” Tuttavia, Garofano ha espresso sorpresa per la rapida diffusione di questi dati, considerando che si tratta delle prime analisi.

“Questa non rappresenta una conclusione dei periti”, ha chiarito Dario Redaelli, tra i consulenti della famiglia Poggi. “Essi hanno trasmesso ai genetisti delle parti i dati grezzi emersi dagli esami di laboratorio sulle campionature della spazzatura. Il confronto avrà luogo a partire dal 4 luglio.” Prima dell’incontro previsto per l’incidente probatorio, la Procura ha richiesto ai periti di effettuare l’analisi delle impronte digitali latenti sull’etichetta dell’Estathé, sui sacchetti dei cereali e dei biscotti, e sulla spazzatura. Tuttavia, la difesa di Sempio si è opposta a questa richiesta, per quello che l’avvocata Taccia definisce “una questione di principio procedurale”, nonostante la possibilità che emergano solo impronte di Alberto Stasi e Chiara Poggi.

Da non perdere