Gaza, bambini uccisi mentre cercavano acqua: 800 morti vicino ai centri di distribuzione del cibo

14.07.2025 00:05
Gaza, bambini uccisi mentre cercavano acqua: 800 morti vicino ai centri di distribuzione del cibo

Gerusalemme – «In genere, le famiglie di Gaza inviano i giovani a procurarsi l’acqua, un compito che dovrebbe essere semplice. Gli impianti privati di distribuzione sono comuni e non è necessario allontanarsi troppo dai campi profughi. Tuttavia, ora non c’è sicurezza in alcun luogo. Le bombe israeliane colpiscono ovunque, anche i bambini che cercano di riempire le taniche,» raccontano due infermiere della clinica locale da Nuseirat. A pochi passi da loro è avvenuto un ulteriore massacro. Gli ordigni israeliani hanno colpito una delle strutture di distribuzione dell’acqua dell’organizzazione Afaq, provocando, secondo i medici locali e fonti ONU, almeno 10 vittime, tra cui 6 bambini e una ragazza dai 10 ai 15 anni. Circa 20 persone sono state ferite. Su Facebook, un padre in lacrime mostra il corpo del figlio insanguinato tra le macerie e sussurra: «Perché sei andato a cercare l’acqua? Chi te l’ha detto? Avremmo preferito rimanere assetati piuttosto che affrontare questo». Riporta Attuale.

Acqua e missili

Secondo il quotidiano israeliano Ha’aretz, il 95% delle risorse idriche nella Striscia non è più potabile e molti impianti di desalinizzazione stanno affrontando difficoltà operative a causa della mancanza di carburante. In una rara ammissione di responsabilità per le vittime civili, portavoce militari israeliani hanno spiegato che il missile caduto a Nuseirat era destinato a colpire un militante della Jihad islamica. «Non ha colpito il bersaglio e ha esploso a decine di metri», si scusano in un comunicato.

Le vittime al mercato

Durante la giornata, altre bombe hanno colpito la folla di profughi, causando la morte di almeno 12 persone in un mercato di Gaza City. Così, il bilancio della sola domenica arriva a una trentina di vittime. Il ministero della Sanità di Hamas ha reso noto nel pomeriggio che i decessi nelle ultime 24 ore ammontano a circa 140, portando il totale a oltre 58.000 dall’inizio della guerra contro Hamas, scatenata dopo il grave attacco dell’7 ottobre 2023.

Gaza Humanitarian Foundation

Il dramma dei civili colpiti dalle bombe mentre cercano di raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti è ormai una costante della tragedia nella Striscia. L’11 luglio, l’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani ha denunciato la morte di almeno 798 persone dall’attivazione della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), l’organizzazione controversa voluta da Israele con l’assistenza di appaltatori privati americani. Amnesty International sta raccogliendo prove per denunciarla per «crimini di guerra», mentre organizzazioni umanitarie internazionali come Save the Children e Oxfam accusano le guardie armate della Ghf di violare norme fondamentali e di sparare senza motivo contro la folla. Israele, dal canto suo, sostiene che i propri soldati reagiscono a «elementi armati sospetti».

Il piano della «città umanitaria»

I tragici eventi avvengono già il primo giorno di attività della Ghf, il 27 maggio a Tel al-Sultan, dove si contano 10 persone uccise e 62 ferite. Il 1° giugno, altre 32 persone muoiono al centro di distribuzione di Rafah; il 16 giugno, il bilancio parla di 23 morti e 200 feriti. Il governo israeliano intende costruire nelle zone più colpite quella che definisce una «città umanitaria», in realtà una vasta tendopoli di residenza forzata, che alcuni giornalisti oppositori definiscono «veri e propri campi di concentramento».

Fronte diplomatico

Dal punto di vista diplomatico, ci sono poche novità. L’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato di incontrare una delegazione del Qatar ai margini della Coppa del Mondo per Club FIFA nel New Jersey, ma non si recherà a Doha come inizialmente previsto. Netanyahu ha dichiarato di non voler ritirare le forze da Gaza. «Hamas desidera la nostra partenza per potersi riarmare e attaccare nuovamente. Non lo accetterò», ha scritto su X, aggiungendo: «Abbiamo accettato il cessate il fuoco. Loro lo hanno rifiutato. Dobbiamo insistere per il rilascio degli ostaggi e la distruzione di Hamas, ponendo fine alle minacce dal Gaza».

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