Giordano Bruno Guerri ha espresso critiche sul governo di Giorgia Meloni, evidenziando come il melonismo risenta di una forte influenza democristiana. Secondo il noto storico, a volte la premier assume posizioni di destra reazionaria, suggerendo che il suo doppio ruolo le costringe a recitare due parti in commedia. Guerri ha affermato che la Fratelli d’Italia assomiglia un po’ a RaiUno e viceversa, sottolineando l’importanza di un governo coeso e compatto, riporta Attuale.
Il melonismo democristiano
“Da un anno e mezzo non ho neanche più una collaborazione giornalistica. In un certo senso me lo merito”, ha aggiunto Guerri. Ha espresso sostegno per Antonio Tajani alle ultime europee, dichiarando che Forza Italia è “una sopravvissuta meritevole di un atto di affetto e considerazione”. Guerri ha dichiarato di nutrire un “amore indiscutibile per la destra libertaria, non quella reazionaria”, e si è definito un “accanito pannelliano”. Riguardo a Meloni, ha detto: “Giorgia è brava e ha fatto delle cose mirabili, lo dico – mi creda – con sincerità. Ha risolto alla grande il timore che il potere l’abbia conquistata la solita destra fascistella, reazionaria, borgatara”. Ha notato di non essere stato invitato alla festa di Atreju, a differenza degli anni passati, quando il confronto dialettico era vivace e Atreju sembrava un vero campo hobbit.
Tenere famiglia
Guerri ha poi commentato come la percezione di forza attuale della premier stimoli sentimenti di adulazione tra i giornalisti. Inoltre, ha affermato che, nel caso Meloni si proietti oltre questa legislatura, “la famiglia di ciascuno diviene il valore da tutelare.” Per questo motivo, prevede che la premier vincerà le prossime elezioni politiche. Relativamente al Quirinale, ha lanciato un’ipotesi su un potenziale candidato, Marina Berlusconi, anche se ha ribadito che “il presidente della Repubblica lo elegge il Parlamento dove mai siederà Marina, disponibile semmai, nel caso…”.