Giuseppe Conte: «Non siamo alleati del Pd, ma vogliamo mandare Meloni a casa»

14.09.2025 16:05
Giuseppe Conte: «Non siamo alleati del Pd, ma vogliamo mandare Meloni a casa»

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha dichiarato che il suo partito non è in alleanza con il Partito Democratico, ma sta lavorando per realizzare un progetto politico volto a rimuovere Giorgia Meloni dal governo. Durante il suo intervento al Festival del Fatto Quotidiano, Conte ha sottolineato: “Non abbiamo dichiarato a priori di essere alleati”, riaffermando l’indipendenza del movimento rispetto alla storicità del PD. Davanti a un pubblico entusiasta, composto da oltre cinquecento persone, il leader M5S ha invitato i presenti a seguirlo con umorismo, chiedendo aggiornamenti sulla partita della Roma, riporta Attuale.

Omicidio Kirk: «Sinistra non fomenta odio»

Rispondendo a una domanda sull’omicidio di Charlie Kirk, il leader del M5S ha respinto le accuse di Giorgia Meloni, che aveva sostenuto che il centrosinistra alimentasse un clima di odio. Conte ha affermato con decisione: “Noi non fomentiamo nessun odio, siamo contro ogni violenza, contro l’omicidio, contro l’aggressione. Governate, se siete capaci”.

La partita delle regionali

Riguardo alle prossime elezioni regionali, Conte ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle sta cercando di costruire un percorso comune con le forze del centrosinistra, senza però considerarsi alleati per il momento. “Abbiamo lavorato regione per regione per costruire un progetto”, ha affermato, sottolineando l’importanza di candidati competitivi che rispettino le priorità del M5S.

Candidato premier per il centrosinistra

Conte si è anche distaccato da qualsiasi ambizione personale riguardo al ruolo di candidato premier per il centrosinistra, avvertendo che non basta un accordo per governare. “L’affidabilità dei compagni di viaggio è fondamentale”, ha rimarcato, mettendo in guardia contro alleanze che potrebbero rivelarsi instabili e poco credibili, facendo riferimento a esperienze passate come quelle di Romano Prodi.

Di Battista e il veto di Grillo

In merito a un possibile ritorno di Alessandro Di Battista, Conte ha espresso un parere favorevole, ma ha rilevato che potrebbe non convenirgli. Ha anche rivelato che, nonostante il veto di Beppe Grillo sulle elezioni del 2022, è andato avanti dopo un confronto con Di Battista.

Conte ha anche espresso preoccupazione per l’attuale consenso di Meloni, attorno al 30%, aggiungendo che “il malcontento cresce”. Criticando il controllo mediatico del governo, ha spiegato: “La situazione oggi è persino peggiore rispetto ai tempi di Berlusconi”, affermando che il controllo attuale è più insidioso.

La legge elettorale

Con le elezioni politiche del 2027 in vista, Conte ha esortato Meloni a stabilire una discussione pubblica sulla legge elettorale. “Aprite una discussione pubblica, non ricostruzioni sottobanco”, ha esclamato, promettendo che il M5S continuerà a lottare per un cambiamento.

Le questioni internazionali

Infine, Conte ha toccato le questioni internazionali, evidenziando la posizione del M5S riguardo le crisi in Medio Oriente e Ucraina. Ha denunciato un “genocidio” in corso a Gaza, criticando l’Occidente per la sua mancanza di azione: “L’Occidente è intervenuto per molto meno in passato”, ha affermato, concludendo che la reputazione di Israele e il governo attuale ne risentiranno, soprattutto in considerazione del dissenso crescente anche all’interno di Israele.

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