Le Forze Speciali Americane Intercettano un Cargo nel Oceano Indiano: Possibile Traffico di Armi tra Cina e Iran
Un’operazione mirata si è svolta nel mese scorso nell’Oceano Indiano, dove le forze speciali americane hanno effettuato un abbordaggio su un cargo sospettato di trasportare materiale dual use, ovvero tecnologia utilizzabile sia per scopi civili che militari, tra la Cina e l’Iran, riporta Attuale.
Secondo le informazioni dell’intelligence statunitense, il cargo era partito da un porto cinese e si dirigeva verso un porto iraniano. Quando la nave ha attraversato una rotta a sud dello Sri Lanka, è scattata una rapida azione da parte di un team delle Special Forces, probabilmente supportato da unità della Us Navy. I militari hanno confiscato diverse componenti a bordo, rivelando l’importanza dell’operazione nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche.
L’operazione, emersa solo recentemente, evidenzia l’adozione da parte degli Stati Uniti di tattiche sempre più aggressive nei confronti dei loro avversari, come dimostra anche il recente sequestro di una petroliera al largo del Venezuela, correlato alla campagna contro il governo di Maduro e i suoi alleati, che coinvolgono Iran e Cuba.
Washington continua a mantenere pressione su Teheran attraverso un approccio ambiguo, proponendo dialogo mentre minaccia l’uso della forza. L’intercettazione del cargo proveniente dalla Cina rappresenta un tentativo strategico di contrastare i programmi militari della Repubblica Islamica, in seguito ai recenti conflitti tra Israele e Iran, dopo i quali i pasdaran hanno intensificato gli sforzi per migliorare il loro arsenale missilistico.
È noto che i bombardamenti condotti dall’IDF e quelli americani hanno danneggiato alcuni impianti utilizzati per la produzione di missili a lungo raggio. Gli esperti segnalano che l’Iran potrebbe aver fatto affidamento su Pechino per ottenere i componenti necessari per riavviare la propria catena produttiva, dato il consolidato legame militare tra i due paesi. Si sospetta che il mercantile intercettato faccia parte di una rete di rifornimento monitorata dai servizi segreti statunitensi e israeliani.
Analisi recenti da fonti israeliane hanno indicato che, nonostante i danni subiti, il corpo dei guardiani della rivoluzione ha continuato a rafforzare i propri progetti militari, nel timore di un eventuale nuovo conflitto che potrebbe comportare un uso massiccio di risorse e mezzi.
Infine, emerge un aspetto più ampio: la Casa Bianca sembra credere di poter operare senza vincoli, ignorando regole e principi del diritto internazionale, come dimostrano i frequenti affondamenti di imbarcazioni accusate di traffico di droga nel Pacifico e nei Caraibi.