I droni invisibili, le talpe e l’inganno del Mossad: come Israele ha sorpreso l’Iran

14.06.2025 07:25
I droni invisibili, le talpe e l'inganno del Mossad: come Israele ha sorpreso l'Iran

Israele intensifica le operazioni contro l’Iran

Negli ultimi otto mesi, Israele ha adottato una strategia aggressiva nei confronti dell’Iran, utilizzando un approccio a tre elementi per i suoi attacchi. La dinamica del conflitto suggerisce una crescente presenza di alleati all’interno della Repubblica islamica, riporta Attuale.

Il primo strumento impiegato è stata l’aviazione, supportata da missili lanciati a distanza. In secondo luogo, ci sono i droni kamikaze che sono stati utilizzati contro obiettivi in Iran. Infine, il Mossad ha schierato specialisti per attuare operazioni mirate.

Tel Aviv ha attuato un piano di attacco pianificato nel corso degli anni, sperimentato con esercitazioni di fuoco e missioni reali. Negli ultimi otto mesi, questo piano ha subito un’accelerazione, sostenuto da una finestra di opportunità favorevole, dovuta a un ridimensionamento degli alleati di Teheran e alla debolezza della Repubblica islamica, in concomitanza con la presidenza Trump e la valutazione di alte probabilità di successo, nonostante le incertezze legate a iniziative belliche.

L’Israeli Defense Forces (IDF) ha lanciato l’Operazione Rising Lion, coinvolgendo circa 200 aerei, tra cui caccia e velivoli per operazioni di guerra elettronica, che hanno colpito tra i 100 e i 150 obiettivi di vario genere, mirando a siti nucleari e basi critiche. Si stima che le operazioni abbiano causato significativi danni al sistema nucleare iraniano, contribuendo a una perdita di oltre 80 vite e a più di 300 feriti tra i civili.

Questa strategia mira a infliggere danni a lungo termine al programma nucleare di Teheran e a creare confusione tra le forze nemiche. Recentemente, sono stati eliminati anche diversi alti ufficiali militari della Repubblica islamica, riducendo ulteriormente le loro capacità operative.

Le fonti di media hanno descritto come Israele sia riuscita a concentrare i suoi bersagli, portando a un attacco devastante. Ciò dimostra la preparazione e il talento strategico delle forze israeliane, che hanno approfittato delle vulnerabilità dei pasdaran.

Inoltre, il Mossad ha svolto un ruolo cruciale nel portare droni kamikaze in Iran, occultandoli in case sicure. Questi droni sono stati usati per colpire infrastrutture critiche, cercando di evitare il superamento delle frontiere e approfittando di metodi sotterranei.

La mobilità e l’uso di droni conferma un’abilità operativa del Mossad, suggerendo che ci sono alleati interni che, in passato, hanno collaborato per eseguire missioni di sabotaggio. Tuttavia, è altrettanto chiaro che il regime iraniano ha subito perdite significative e ha reagito con arresti e pene capitali per starne un monito.

Nel complesso, la lesione delle operazioni iraniane e il reclutamento di spie all’interno della comunità israeliana da parte dei pasdaran rappresentano una nuova dimensione del conflitto, evidenziando l’alto grado di tensione e sfide future per Israele e per i suoi alleati.

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