I folli numeri di Neymar in Arabia: l’addio dopo appena 428 minuti in campo (e quasi 300 milioni guadagnati)

28.01.2025
I folli numeri di Neymar in Arabia: l'addio dopo appena 428 minuti in campo (e quasi 300 milioni guadagnati)
I folli numeri di Neymar in Arabia: l'addio dopo appena 428 minuti in campo (e quasi 300 milioni guadagnati)

Il campione brasiliano rescinde il contratto con l’Al-Hilal – firmato un anno e mezzo fa – che complice un grave infortunio ha visto l’attaccante ex Psg scendere in campo appena sette volte e segnare solo un gol. Alle porte il suo probabile ritorno al Santos

Un’operazione da circa 300 milioni di euro, per 428 minuti trascorsi sul campo ed una rete segnata in due stagioni. Sono i numeri, senza dubbio più unici che rari, che hanno contrassegnato l’avventura biennale di Neymar in Arabia Saudita, iniziata ad agosto 2023 con un contratto da mille e una notte che lo aveva reso il secondo giocatore più pagato del pianeta dopo Cristiano Ronaldo. Un idillio che era cominciato con i 90 milioni versati dall’Al-Hilal nelle casse del Paris Saint Germain, per assicurarsi l’attaccante brasiliano. Poi l’accordo stipulato, che stando ad indiscrezioni partiva da una base fissa di 80 milioni di stipendio annuo, da ritoccare con bonus per ogni vittoria conseguita e benefits legati alla pubblicazioni sui social di post legati alla promozione del campionato saudita. Privilegi a cui erano stati aggiunti una dimora di oltre 1000 metri quadrati con parco privato e personale di servizio H24 ed un aereo privato liberamente utilizzabile da “O’ Ney” per i suoi spostamenti.

Il passaggio da stella destinata a brillare nel firmamento di un calcio saudita sempre più affamato di fuoriclasse da esporre in vetrina, a spettatore non pagante ma profumatamente pagato – per non dire aureo pensionato – è stato ad onor del vero effettuato senza alcun dolo. Ci si è messo un grave infortunio, con la rottura del legamento crociato che gli ha sostanzialmente fatto saltare una stagione intera. Decisamente più grave dei comunque reiterati problemi di carattere fisico (che hanno contemplato anche un delicato intervento alla caviglia) i quali nei sei anni parigini gli avevano fatto saltare più o meno un centinaio di gare ufficiali, tra forfait, riposi precauzionali e ritardi di condizione post infortunio. Ma ciò non toglie che uno dei fuoriclasse più attesi della Saudi League abbia finito col rivelarsi una semplice comparsa, dando ulteriore materiale ai detrattori che avevano sin da subito etichettato la sua scelta come finalizzata unicamente ad irrobustire il conto in banca senza aggiungere nulla al suo pur ampio curriculum agonistico.

Resta la delusione, nel vedere come un giocatore che il prossimo mese compirà 33 anni, abbia alla resa dei conti terminato la sua avventura di alto livello così presto, in un’epoca in cui l’asticella della longevità sportiva si sia parecchio alzata. Così come restano i suoi numeri, che al netto di chi non lo ha mai considerato al livello dei migliori del pianeta sono da incorniciare: miglior goleador della nazionale brasiliana “all-time” (davanti a Pelé, Ronaldo Il Fenomeno, Romario e Zico), 223 reti più 153 assist in 360 gare giocate con le casacche di Barcellona e Psg, a cui si vanno ad aggiungere i 136 centri siglati con la maglia del Santos. Dove, probabilmente, chiuderà la sua carriera attraversando nuovamente l’oceano, come aveva fatto nel luglio di dodici anni fa alla volta della Spagna ma stavolta in direzione contraria. Lasciando il dubbio che, forse, una stella del suo calibro avrebbe meritato un finale di carriera migliore nel vecchio continente che lo ha consacrato. E che ha visto i titoli di coda di un campione scorrere troppo presto e troppo velocemente.

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