I leader europei si riuniscono a Copenhagen per discutere un “muro di droni” contro minacce russe

01.10.2025 10:55
I leader europei si riuniscono a Copenhagen per discutere un “muro di droni” contro minacce russe

UE discute difesa contro attacchi aerei russi

Oggi a Copenaghen, i capi di stato e di governo dell’Unione Europea si riuniscono per discutere misure di difesa contro un potenziale attacco di droni da parte della Russia. La convocazione di questo incontro arriva in risposta a recenti incursioni nei cieli di paesi membri, tra cui Polonia e Danimarca, evidenziando una preoccupante escalation. Una delle proposte sul tavolo è la creazione di un “muro di droni” lungo il confine orientale dell’Unione, particolarmente vulnerabile agli attacchi russi, con scopi difensivi, riporta Attuale.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha menzionato questa idea durante il suo discorso sullo stato dell’Unione il 10 settembre, sebbene senza fornire dettagli specifici. Il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha successivamente precisato che il “muro” prevede un sistema avanzato per «rilevare, tracciare e intercettare» i droni russi e ha confermato l’esistenza di accordi con vari paesi dell’Europa orientale per realizzarlo.

Kubilius ha descritto diversi strumenti chiave che potrebbero essere integrati in questo sistema, come radar, sensori acustici e tecnologie destinate a disorientare i droni nemici. Tuttavia, i membri dell’Unione sembrano non avere difese adeguate contro attacchi a largo raggio, similari a quelli perpetrati dalla Russia in Ucraina; le attuali difese, basate principalmente su missili, risultano inefficienti rispetto al costo irrisorio dei droni che si aggira sulle decine di migliaia di euro.

Un sistema di difesa che utilizzi droni potrebbe rappresentare una soluzione, sebbene emergano diverse problematiche. In primo luogo, l’assenza di un esercito comune rende la realizzazione della difesa complessa, dal momento che ogni nazione è responsabile della propria sicurezza. Sebbene la NATO sostenga l’iniziativa, permangono incertezze su come le due entità cercheranno di coordinarsi.

Aggiungendo allo scenario, Klubilius ha avvertito che un sistema di rilevamento potrebbe essere operativo entro un anno, ma la creazione di un’unità in grado di abbattere i droni richiederà ancora più tempo. Inoltre, vi è una chiara divisione presso i vari stati membri riguardo l’implementazione del progetto, e anche in merito alla raccolta dei fondi necessari; il governo tedesco, ad esempio, si è dimostrato scettico in merito.

In ultima analisi, resta incerta la capacità dell’Unione di sviluppare internamente i sistemi di cui ha bisogno. È possibile che si rivolga all’Ucraina, che ha migliorato le proprie capacità di produzione di droni e di difesa contro attacchi aerei russi durante il conflitto. Il governo ucraino ha già iniziato collaborazioni con alcuni stati europei e la Commissione Europea intende proporre un piano di aiuto per potenziare la produzione di droni in Ucraina, con la speranza che anche l’Unione possa trarre vantaggio da tali tecnologie in futuro.

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