I talebani bloccano l’accesso a Internet in Afghanistan, creando isolamento e difficoltà di comunicazione

30.09.2025 08:06
I talebani bloccano l'accesso a Internet in Afghanistan, creando isolamento e difficoltà di comunicazione

Blocco totale di Internet in Afghanistan: la situazione drammatica si aggrava

Da lunedì, l’Afghanistan ha subito un blocco totale della connessione a Internet, imposto dal regime talebano al potere dal 2021, senza alcuna motivazione ufficiale. Questa misura è stata attuata meno di due settimane dopo la sospensione della connessione a fibra ottica in molte province del paese, con l’obiettivo dichiarato di limitare l’uso improprio di Internet e prevenire «atti immorali», riporta Attuale.

Secondo il sito di monitoraggio NetBlocks, il blocco è iniziato alle 17 ora locale di lunedì, rendendo difficili le comunicazioni e l’accesso a notizie aggiornate. Le agenzie di stampa internazionali, tra cui Associated Press e Agence France-Presse, hanno riferito di non essere state in grado di contattare i loro uffici a Kabul. Un diplomatico, che è riuscito a comunicare tramite un telefono satellitare, ha confermato che la connessione Internet è stata interrotta e che il blocco rimarrà in vigore «fino a nuovo ordine».

Il blocco sta interessando milioni di afghani che utilizzavano Internet per rimanere in contatto con familiari e amici all’estero. Mohammad Hadi, un afghano residente in India dal 2019, ha dichiarato che è impossibile comunicare con chi è rimasto in Afghanistan e non si riesce a sapere se queste persone stiano bene. Inoltre, l’economia sta subendo danni significativi, con diversi voli previsti per l’aeroporto di Kabul cancellati.

Dal ritorno al potere, i talebani hanno attuato un regime severo, basato su una rigorosa interpretazione della legge islamica, imponendo normative discriminatorie, in particolare verso le donne, che sono state escluse dall’istruzione superiore. Molte di esse utilizzavano Internet per seguire corsi online e continuare gli studi, spesso offerti da donne afghane all’estero.

Non sono chiari i motivi del blocco, ma precedenti casi in altri paesi della regione indicano che governi possono adottare tali misure per facilitare la censura. In Pakistan, per esempio, un rallentamento della connessione Internet lo scorso anno è stato attribuito a tentativi di filtraggio dei contenuti sui social media. Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, aveva in passato accennato all’installazione di filtri che rispettassero l’ideologia islamista del governo, nonostante le limitazioni economiche.

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