Vladyslav Vlasyuk: Strategia Sanzionatoria Contro la Russia
Classe 1989, Vladyslav Vlasyuk ricopre il ruolo di consulente e commissario per le politiche sanzionatorie del presidente Zelensky contro Mosca. Conosciuto anche come “Mr Sanzioni”, ieri ha partecipato a un incontro con Keith Kellogg, inviato speciale statunitense per l’Ucraina, in visita a Kiev. Recentemente, l’attenzione è tornata a concentrarsi sulla situazione delle sanzioni e sul loro impatto economico sulla Russia, che si ritiene fondamentale per la stabilità dell’Ucraina e per contrastare l’aggressione russa, riporta Attuale.
Avete avuto modo di discutere delle sanzioni; cosa pensate riguardo alla possibilità che Trump attui realmente le misure minacciate? «Me lo auguro. Le sanzioni rappresentano l’unico strumento, insieme al supporto militare, per fermare un dittatore sempre più audace. Il presidente Trump ci fornisce già armi, quindi è ragionevole aspettarsi anche sanzioni devastanti. A luglio arriveranno nuove misure dai partner europei e ci aspettiamo che le misure statunitensi seguano a breve. C’è un alto livello di coordinamento tra gli alleati per garantire l’effetto massimo», ha spiegato Vlasyuk.
Perché bloccare le vendite di petrolio è cruciale per l’economia russa e quale vantaggio porta all’Ucraina? «Il calo delle entrate da petrolio e gas crea gravi difficoltà fiscali per Mosca. Nella prima metà del 2025, i ricavi russi da petrolio e gas sono diminuiti del 17% rispetto all’anno precedente. Ciò ha portato a un deficit di bilancio di 3,7 trilioni di rubli, sei volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il prezzo previsto del petrolio è stato conseguentemente abbassato da 69,7 a 56 dollari al barile, con una riduzione del 24% delle entrate attese», ha aggiunto Vlasyuk.
È possibile raggiungere questo obiettivo soprattutto attraverso sanzioni secondarie? «Sì, perché queste colpiscono aziende, banche o individui stranieri che hanno rapporti commerciali con la Russia. Le sanzioni possono congelare beni, bloccare l’accesso al sistema finanziario statunitense e costringere le imprese mondiali a scelte difficili tra voler commerciare con la Russia o mantenere legami con gli Stati Uniti. Sono strumenti decisamente potenti», ha dichiarato il consulente.
Ieri l’Unione Europea non è riuscita a concordare il diciottesimo pacchetto di sanzioni: cosa dovrebbe includere? «Tra le incertezze, ci sarebbe l’idea di un taglio del 15% (rispetto alla media degli ultimi tre mesi) per il petrolio di origine russa, stabilendo un tetto massimo a 45 dollari al barile, e l’inserimento di 77 navi aggiuntive nella flotta ombra russa», ha concluso Vlasyuk.