Nuove rivelazioni sul caso Chiara Poggi: la traccia genetica non attribuibile a Andrea Sempio
Roma, 5 dicembre 2025 – La perizia sul caso dell’omicidio di Chiara Poggi ha fornito chiarimenti significativi. La traccia genetica trovata sotto le unghie della vittima non supera l’analisi scientifica, evidenziando che non è possibile collegare Andrea Sempio alla scena del crimine, riporta Attuale.
Secondo i risultati dell’analisi, l’aplotipo Y associato a Sempio è contaminato da un secondo aplotipo maschile sconosciuto. In genetica forense, questa contaminazione rappresenta un ostacolo significativo. Quando più profili maschili si trovano nel medesimo campione, diventa impossibile separarli. Pertanto, senza un contesto chiaro riguardo al DNA – come la sua posizione e il modo in cui è stato prelevato – non è possibile fare attribuzioni precise.
È cruciale sottolineare che, nonostante Sempio avesse frequentato l’abitazione di Chiara, la presenza del suo DNA non implica una connessione diretta con l’omicidio. La traccia può risalire a un incontro avvenuto in un momento qualsiasi, lontano dall’evento tragico. Questo solleva interrogativi sulla valore legale della prova, in quanto una traccia assume rilevanza solo se contestualizzata nel quadro degli eventi. Non è attualmente chiaro se il DNA sia frutto di un contatto diretto o se sia stato trasferito attraverso contaminazione.
La figura chiave nel chiarire il contesto potrebbe essere l’anatomopatologa Cattaneo. Una nuova ricostruzione medico-legale potrebbe fornire informazioni preziose, specialmente riguardo a eventuali gesti di difesa da parte di Chiara durante l’attacco, permettendo di rivalutare la prima autopsia eseguita. È solo in questa eventualità che il campione di DNA potrebbe acquisire un significato diverso.
La perita Denise Albani ha espressamente definito la traccia come un dato artefatto, sottolineando che il campione è stato trattato e analizzato più volte, perdendo così la sua integrità e affidabilità. La manipolazione di un campione genera dati fragili, che possono essere interpretati in modi contraddittori. Sebbene si possa parlare di un valore “forte” o “moderatamente forte” in termini statistici, questa valutazione vale solo quando il profilo Y è integro, chiaro e proveniente da una singola fonte.
Alla luce di questa analisi, il campione presenta caratteristiche miste e non databili e prive di contesto, rendendo impossibile la sua utilizzazione come prova valida. In definitiva, non può infatti sostenere accuse gravissime come quella di omicidio nei confronti di Andrea Sempio.