Pistoia, 21 ottobre 2025 – Ivo Ferrari è profondamente sconvolto dopo i tragici eventi di domenica sera a Rieti. Per tanti anni è stato l’autista che ha accompagnato i tifosi del Pistoia Basket in giro per l’Italia, lavorando per la storica Copit fino al pensionamento. I numerosi chilometri percorsi senza incidenti rendono l’accaduto ancora più incomprensibile ai suoi occhi, riporta Attuale.
Ferrari, come sta?
“Sono ancora sconvolto. Quando ho appreso la notizia ero sul divano, davanti alla tv. Ci sono rimasto malissimo e non sono riuscito a dormire, così come mia figlia. Non riesco a capacitarmi di quanto successo.”
Che idea si è fatto dell’accaduto?
“Probabilmente sono stati seguiti, o aspettati. Come da prassi, alla ripartenza dopo la fine della partita i pullman dei tifosi sono sempre scortati dalle forze dell’ordine. Solitamente fino al casello autostradale, ma nel caso di Rieti la situazione geografica è molto particolare, con l’A1 assai distante, quindi l’organizzazione del servizio di scorta potrebbe essere stata più complessa.”
Quanto ha contato, secondo lei, la prontezza dell’autista che si trovava alla guida in quel momento?
“Innanzitutto, se anche il secondo sasso avesse sfondato il vetro, colpendo l’uomo che si trovava alla guida, ora saremmo a commentare una strage. Con mezzi di quelle dimensioni, in marcia a velocità sostenuta, basta un niente per provocare un disastro. Anche un semplice fossetto o un piccolo canale. Detto questo, sicuramente è stato bravissimo a mantenere i nervi saldi nonostante l’improvviso choc e ad arrestare il bus in sicurezza. È riuscito ad evitare il peggio.”
Perché erano presenti due autisti sul mezzo?
“Di solito ci sono due parametri da considerare: le ore dell’autista e il chilometraggio del bus. Se si superano i limiti previsti, scatta l’obbligo di avere due persone a bordo in grado di guidare.”
Si è mai trovato in situazioni borderline?
“Assolutamente no. Diciamo che tra i colleghi non c’era propriamente la fila per accompagnare i tifosi, ma personalmente mi sono sempre trovato benissimo con i ragazzi di Pistoia. Un po’ di confusione a bordo c’è sempre stata, com’è normale, ma sempre con un’atmosfera allegra e scanzonata. I mezzi non hanno mai riportato nemmeno un graffio e sono stati sempre riconsegnati puliti. L’unica volta che ho vissuto un episodio analogo è stato in occasione di una trasferta della Pistoiese a Como, ma lì si parlava di calcio. Nel basket, invece, niente di niente. In quarantuno anni di onorato servizio ne ho viste tante di situazioni, ma questo episodio sfugge a ogni umana comprensione.”
Non ci posso credere, che tragedia! È inaccettabile che eventi del genere possano accadere, specialmente nel nostro sport, dove dovremmo sentirci al sicuro. I tifosi meritano di tornare a casa senza paura. Che caos e quanto è triste. Ma l’autista ha fatto un lavoro incredibile a mantenere la calma in una situazione così difficile!