Una tragica scalata sul Großglockner si è conclusa con la morte di Kerstin Gurtner, 33 anni, avvenuta il 18 gennaio 2025. La donna, lasciata sola e in condizioni estreme, è deceduta assiderata a soli 50 metri dalla vetta. Il fidanzato, Thomas Plamberger, 36 anni, ora affronta l’accusa di omicidio colposo per la sua decisione di tornare indietro per chiedere aiuto, lasciando Kerstin senza attrezzatura adeguata. Rischia fino a tre anni di carcere: il processo è atteso per febbraio, riporta Attuale.
La scalata in ritardo al Großglockner e la ragazza lasciata senza strumenti di emergenza a -20 gradi
Il 18 gennaio 2025, Kerstin e Thomas iniziano la loro escursione verso la cima del Großglockner con due ore di ritardo. Circa alle 20, vengono colpiti da una tempesta. Alle 2 del mattino del 19 gennaio, Plamberger decide di lasciare la compagna sola, senza sacco a pelo o coperte termiche, per scendere al rifugio Erzherzog-Johann-Hütte e chiedere soccorso. Dopo più di quattro ore, torna da Kerstin, trovandola priva di vita. A quella quota, le temperature scendono a -8 gradi, mentre l’effetto windchill le fa percepire -20 gradi a causa delle raffiche di vento a 74 km/h.
L’atto di accusa degli inquirenti contro il fidanzato di Kerstin
Secondo gli inquirenti, Thomas Plamberger ha guidato l’escursione in condizioni meteorologiche estreme, sottovalutando l’inesperienza di Kerstin, che indossava attrezzatura inadeguata. Nove presunti errori sono elencati nell’atto di accusa: la partenza in ritardo, la mancanza di equipaggiamento di emergenza e il fatto che Kerstin fosse in salita con calzature inappropriate. Inoltre, Plamberger non ha annullato l’escursione né ha effettuato chiamate di emergenza prima del tramonto.
In aggiunta, i pubblici ministeri gli attribuiscono il mancato segnale all’elicottero della polizia, passato sopra di loro alle 22:50, l’attivazione del telefono in modalità silenziosa e l’assenza di manovre per spostare Kerstin in un luogo più riparato. Plamberger nega ogni responsabilità. I suoi avvocati qualificano l’episodio come un “tragico e fatale incidente”, affermando che la decisione di lasciare Kerstin da sola fosse condivisa.
Messner: “Troppo spesso la gente corre e non vede se chi è vicino non sta bene”
Reinhold Messner, alpinista di fama mondiale, ha dichiarato al Corriere: “Se le cose dovessero essere confermate, allora forse c’erano tutte le condizioni per poterla salvare”. Messner ha evidenziato quanto sia critica la decisione di affrontare un percorso in alta montagna, soprattutto in notti invernali, specificando che un simile percorso è adatto solo a alpinisti esperti.
In conclusione, Messner osserva che, se un partner non possiede la stessa esperienza, è fondamentale dargli l’opportunità di apprendere per evitare situazioni di pericolo. “Oggi, troppo spesso, la gente non si accorge se chi è vicino sta vivendo delle difficoltà”, ha aggiunto.