Eliminazione dei sussidi sul gasolio in Ecuador: la misura di Noboa e le sue conseguenze
Il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha firmato un decreto che elimina i sussidi sul gasolio, un provvedimento controverso che mira a sostenere le riforme economiche richieste dal Fondo Monetario Internazionale. Questa decisione, che riaccende le tensioni sociali nel paese, segue un modello già adottato nel 2024 con l’eliminazione dei sussidi per la benzina, in un contesto di aumento delle spese pubbliche, riporta Attuale.
La misura è particolarmente delicata, considerando che in passato, simili provvedimenti erano stati revocati a causa delle vibranti proteste, soprattutto da parte della popolazione indigena. Per mitigare l’impatto immediato sulla popolazione, il governo ha previsto un meccanismo per stabilizzare il prezzo del gasolio fino a dicembre e allocato 220 milioni di dollari (187 milioni di euro) per il trasporto pubblico, per mantenere invariate le tariffe.
L’eliminazione dei sussidi, che secondo il governo costavano annualmente 1,1 miliardi di dollari (940 milioni di euro), è parte del piano di Noboa per ridurre l’indebitamento pubblico, in linea con gli obiettivi negoziati con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito quadriennale da 5 miliardi di dollari (4,3 miliardi di euro). Il governo ha affermato che una quota di queste risorse sarà reindirizzata verso programmi sociali.
Come risultato diretto della cancellazione dei sussidi, si prevede che il prezzo medio del gasolio aumenti da 0,5 a 0,7 dollari al litro (rispettivamente 0,4 e 0,6 euro al litro), mentre in Italia il prezzo attuale si attesta attorno a 1,63 euro al litro. Questa manovra economica, sebbene possa contribuire a stabilizzare i conti pubblici, potrebbe alimentare nuovamente proteste e malcontento tra le fasce più vulnerabili della popolazione ecuadoriana.
