Il governo greco e gli allevatori in conflitto sulle vaccinazioni per capre e pecore

01.12.2025 17:55
Il governo greco e gli allevatori in conflitto sulle vaccinazioni per capre e pecore

Controversia sui Vaccini per Capre e Pecore in Grecia: Allevatori e Governo in Conflitto

In Grecia, la disputa tra il governo e gli allevatori si intensifica riguardo alla necessità di vaccinare capre e pecore contro il vaiolo ovi-caprino, una malattia infettiva che ha portato all’abbattimento di circa 417 mila animali negli ultimi mesi, compromettendo potenzialmente la produzione di feta e altri prodotti caseari. Gli allevatori chiedono vaccinazioni come avviene in Bulgaria e Turchia, evidenziando come la positività di un solo animale possa oltre a causare il sacrificio dell’intero gregge. Al contempo, il governo offre un risarcimento tra i 150 e i 250 euro per animale abbattuto, cifra che gli agricoltori reputano insufficiente, riporta Attuale.

La questione si fa sempre più critica mentre il governo greco sostiene di aver opposto la richiesta di vaccinazione per timore che il vaiolo ovi-caprino diventi endemico, il che potrebbe seriamente danneggiare le esportazioni di latte e derivati caseari. La feta, un prodotto di punta che incide per il 10% sulle esportazioni di prodotti alimentari nel Paese, potrebbe risentire in modo significativo da eventuali restrizioni.

Il governo, ritenendo che il vaccino non sia sufficientemente efficace, sta esplorando altre soluzioni per affrontare il problema. Il 25 novembre, il segretario generale del Ministero per lo Sviluppo Rurale e l’Alimentazione, Spiros Protopsaltis, ha presentato un nuovo piano che include il rafforzamento del sistema veterinario pubblico, attraverso l’impiego di veterinari privati e l’assegnazione di uno specialista a ciascuna azienda agricola per monitorare la situazione.

Il primo caso di vaiolo ovi-caprino è stato identificato nell’agosto 2024 nel nord della Grecia, vicino al confine turco. Da allora, la malattia ha interessato anche la Tessaglia, una regione centrale fondamentale per la produzione casearia, generando una forte preoccupazione tra gli allevatori. Nonostante il governo si ritenga in diritto di agire senza ricorrere ai vaccini, gli allevatori contestano la lentezza delle azioni e l’assenza di misure tempestive, sottolineando che una commissione di esperti è stata formata solo a ottobre 2025, 14 mesi dopo il primo focolaio. Il governo, a sua volta, attribuisce la diffusione della malattia alle carenze igienico-sanitarie di molte aziende agricole.

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