Il governo italiano impugna la legge sul suicidio assistito della Sardegna
Giovedì, durante una riunione del consiglio dei ministri, il governo ha deciso di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge regionale approvata a settembre dalla Sardegna per regolare il suicidio assistito. Questa pratica, conosciuta anche come “morte assistita”, consente di autosomministrarsi un farmaco letale a determinate condizioni; in Italia è legale dal 2019 grazie a una sentenza della Corte Costituzionale. Secondo l’esecutivo, il suicidio assistito sarebbe di competenza nazionale, non regionale, e pertanto la legge non dovrebbe essere valida, riporta Attuale.
La decisione del governo è principalmente di natura politica, poiché i partiti di destra e centrodestra, a supporto dell’esecutivo, si sono sempre opposti a questa pratica. Hanno tentato di ostacolare la legislazione autonoma delle regioni, mentre queste ultime, in mancanza di una legge nazionale che regolamenti il suicidio assistito — costantemente sollecitata dalla Corte Costituzionale — hanno adottato misure locali.
Attualmente, solo due regioni sono riuscite a introdurre una legge sul suicidio assistito: la Sardegna e, a febbraio, la Toscana. Il governo ha già impugnato anche la legge toscana, sostenendo argomentazioni simili riguardo alla competenza. La Corte Costituzionale deve ancora pronunciarsi su questo caso.