La Reazione del Governo Italiano agli Attacchi a Gaza
Toni così incisivi verso Israele non erano mai stati espressi dalla presidente del Consiglio. “Le aggressioni contro la popolazione civile in corso da mesi sono inaccettabili. Nessuna operazione militare può giustificare tali atti”, ha dichiarato. In effetti, le vittime a Gaza sono cresciute a migliaia ogni giorno. L’immediato motivo della reazione di Giorgia Meloni è il bombardamento dell’unica chiesa cattolica nel territorio martoriato, che ha provocato vittime e ha ferito il parroco, padre Gabriel Romanelli, noto per i suoi contatti quotidiani con papa Francesco per discutere della situazione nella Striscia. Questo evento ha chiarito il cambiamento nei toni non solo della premier, ma dell’intero governo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso le sue preoccupazioni al collega israeliano Gideon Saar, sollecitando una “chiarezza sulle responsabilità” e affermando la “totale condanna” per gli attacchi a Gaza insieme all’urgenza di “giungere a un cessate il fuoco”. Una richiesta già avanzata martedì scorso a Washington durante un incontro con il sottosegretario di Stato americano, Marco Rubio. “È il momento di fermarsi e lavorare per la pace”, ha ribadito sui social.», riporta Attuale.
L’indignazione ora è unanime. “È inammissibile che la popolazione civile di Gaza continui a subire attacchi che colpiscono innocenti”, afferma il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Serve uno scatto di responsabilità da parte di tutti”, aggiunge il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, non ha usato mezzi termini: “Assistiamo a una situazione disumana, straziante e orribile. La guerra deve terminare”. Matteo Salvini afferma che le aggressioni non devono influenzare la popolazione civile: “Israele ha il diritto di difendersi, ma non possono esserci vittime tra i civili”. La posizione del governo, fino ad ora tra le più morbide nei confronti di Benjamin Netanyahu, appare in fase di cambiamento, sebbene rimanga incerta. Infatti, attualmente non si registrano modifiche sostanziali nelle azioni concrete.
Proprio mentre la chiesa veniva colpita, la maggioranza alla Camera ha respinto la mozione presentata da Partito Democratico, M5s e AvS, che chiedeva di sospendere il Memorandum di cooperazione militare tra Italia e Israele. Tuttavia, il centrodestra ha approvato una mozione, anonima, di Italia Viva, approvata in due tranche: 156 voti a favore, 105 astenuti e 1 contrario nella prima, 154 sì, 53 astenuti e 51 no nella seconda. La mozione delle opposizioni è stata bocciata con 142 voti contrari e 102 favorevoli. Nonostante le bombe, il governo ha difeso la scelta di respingere questa mozione, affermando: “Il Memorandum è un accordo con uno Stato. Il giudizio su quanto accade riguarda le decisioni di un governo temporaneo”. Inoltre, non è stata considerata l’ipotesi di rivedere il veto con cui l’Italia, insieme alla Germania, ha ostacolato la denuncia dell’intesa commerciale con Israele da parte dell’Unione europea. Tuttavia, fonti del ministero della Difesa affermano che quanto andava fatto è già stato eseguito, in riferimento al rispetto della legge 185/90, che impone restrizioni significative all’esportazione di armi verso paesi in conflitto.
Le opposizioni non si limitano a considerare le sole dichiarazioni. Giuseppe Conte critica duramente: “Il governo ha rigettato la nostra richiesta di rescindere il Memorandum di cooperazione militare con Israele. Ora Meloni e i suoi ci risparmino le ipocrite affermazioni, dopo silenzi, complicità e oltre 60mila morti palestinesi. Indecente”. Elly Schlein sottolinea: “Non bastano le parole, servono i fatti”. Anche Ettore Rosato di Azione incalza: “La ragion di Stato non può giustificare i bombardamenti sui bambini”. In realtà, ci si aspetta che ci siano cambiamenti. Le critiche recenti sono state troppo evidenti per essere ignorate. È probabile un aumento delle proteste governative per la strage di civili, così come qualche iniziativa diplomatica supplementare. Tuttavia, se si spera in una modifica significativa dell’atteggiamento del governo, o in un suo allineamento ai paesi europei che desiderano adottare decisioni drastiche, si rischia di deludere.
Questa non è la posizione dell’Italia, né tanto meno degli Stati Uniti. In un momento delicato per le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico, nessuno, inclusa Roma, è disposto a compromettere i rapporti con la Casa Bianca. Non sorprende, quindi, che il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago (FI), ufficializzi la dilazione nella discussione in aula: “La scadenza naturale del Memorandum è fissata per aprile 2026. Vicino alla scadenza, l’esecutivo valuterà cosa fare”. Si spera che ciò avvenga una volta terminato il conflitto.