Il governo vuole tagliare di nuovo l’Irpef: ecco gli effetti in busta paga

23.09.2024
Il governo vuole tagliare di nuovo l'Irpef: ecco gli effetti in busta paga
Il governo vuole tagliare di nuovo l'Irpef: ecco gli effetti in busta paga

L’ipotesi è di ridurre l’aliquota centrale portandola al 33% ed estendendola ai redditi fino a 60mila euro. L’operazione potrebbe costare dai 2,5 ai 4 miliardi e non è scontato che vada in porto

Al momento è solo un’ipotesi. Che però con il passare delle ore sta diventando sempre più concreta. Il governo sta studiando un nuovo taglio delle aliquote Irpef che questa volta dovrebbe andare a beneficio della classe media. A confermarlo, dopo le indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane, è il viceministro all’Economia Maurizio Leo che comunque, pur sottolineando che il tema “sta a cuore” al governo, predica prudenza. L’ipotesi è quella di tagliare l’aliquota centrale, portandola dal 35 al 33% (in basso gli attuali scaglioni). Non solo. La maggioranza sta valutando anche di estendere la stessa aliquota ai redditi compresi tra 50 e 60mila euro che invece oggi finiscono nello scaglione del 43%. 
 

Irpef, gli scaglioni in vigore oggiAliquota
fino a 28.00023%
da 28.000,01 a 50.00035%
oltre 50.00043%

I possibili effetti del nuovo taglio dell’Irpef

Se il piano dovesse andare in porto le buste paga dei lavoratori tornerebbero a crescere, con effetti via via più evidenti man mano che la fascia di reddito sale. Facendo una rapida simulazione, chi ha un reddito di 30mila euro avrebbe un beneficio di 40 euro annui (il calcolo è stato fatto al netto di detrazioni, deduzioni e addizionali varie). Chi dichiara 35mila euro lordi potrebbe pagare 140 in meno di tasse; il vantaggio fiscale sale poi a 240 euro per chi ne guadagna 40mila e a 440 se il reddito lordo annuale è invece di 50mila. Va da sé che i benefici maggiori li avrebbero i redditi compresi tra i 50mila e i 60mila euro. In questo caso l’ipotetico risparmio arriverebbe fino a 1.440 euro, ovvero 120 euro al mese.  

Il governo a caccia di risorse

Secondo il viceministro Leo l’operazione potrebbe costare dai 2,5 ai 4 miliardi. Soldi che non sarà semplice trovare visto una parte delle risorse impegnate per la finanziaria servirà a confermare i tagli già in essere: su tutti la riduzione del cuneo fiscale (10,7 miliardi) e lo schema dell’Irpef a tre aliquote introdotto con la finanziaria dell’anno scorso e dal costo annuale di circa 4 miliardi. Non è detto dunque che il piano vada in porto. Tant’è che gli esponenti della maggioranza evitano per il momento di fare troppi proclami. Se Leo afferma che “serve prudenza”, il titolare del dicastero Giancarlo Giorgetti mette in chiaro che di “tesoretti non ce ne sono anche perché noi siamo impegnati nella missione di risanare la finanza pubblica”.  

Lascia un commento

Your email address will not be published.