21 anni di dolore per la scomparsa di Denise Pipitone
Trapani, 1 settembre 2025 – Sono passati 21 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bimba di 4 anni svanita misteriosamente nel nulla da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Era il 1° settembre 2004 e da quel terribile giorno la vita dei genitori, Piera Maggio e Pietro Pulizzi, è sospesa in un limbo di dolore, riporta Attuale.
“A 21 anni dal sequestro di nostra figlia – scrive oggi la mamma sui social – il dolore non si affievolisce, anzi, ogni anno che passa si acuisce sempre di più. La sensazione di ingiustizia per chi ha causato sofferenza, mentre noi ne portiamo il peso, è straziante. È difficile accettare che il male possa rimanere impunito, mentre le conseguenze ci perseguitano. Stiamo pagando sulla nostra pelle gli insuccessi degli altri, un ergastolo del dolore a vita.”
“Ci manchi in ogni risata, in ogni canzone, in ogni angolo della nostra vita. Il tuo ricordo è un faro nella notte, e ancora ci manchi in ogni cosa che facciamo. Ogni giorno pensiamo a te, desiderando di poterti riabbracciare e colmare questa mancanza che ci opprime”, scrivono i genitori in un toccante messaggio diffuso su una locandina dedicata alla figlia.
“La speranza di ritrovare Denise è sempre presente nei nostri cuori, nonostante il tempo trascorso. L’attesa di una risposta continua a tormentarci, mantenendo accesa la fiamma della ricerca. Desideriamo ardentemente che la verità emerga, per poter finalmente raggiungere un po’ di pace”, hanno dichiarato i genitori di Denise, Pietro Pulizzi e Piera Maggio.
A partire dalla prima segnalazione di una guardia giurata di Milano – che raccontò di averla vista insieme a dei Rom un mese dopo la scomparsa – in questi decenni le ricerche sono state estese in tutta Italia ed Europa. L’avvocato della famiglia Pipitone ha avuto contatti anche con ragazze molto somiglianti in Russia e in Sud America, ma ogni volta la speranza che fossero Denise è stata spazzata via dai risultati del Dna.
È una coraggiosa battaglia quotidiana alla ricerca della verità quella combattuta da Piera e Pietro, decisi a tenere accesi i riflettori perché altri bambini non scompaiono nel nulla. Non hanno mai perso le speranze di trovare viva la propria figlia – Denise, il 26 ottobre compirebbe 25 anni – e ogni segnalazione ricevuta in questi anni da ogni parte del mondo ha riacceso la loro speranza di riabbracciarla. Ma ad oggi non è ancora accaduto.
L’impegno della mamma Piera Maggio ha fatto sì che la storia del rapimento diventasse un caso nazionale. “Speriamo in un futuro di chiarezza e continuiamo a lottare per nostra figlia, come abbiamo sempre fatto. Denise l’abbiamo fortemente voluta, perché è nata dall’amore di mamma e papà e noi non smetteremo mai di cercarla“, dicono i genitori.
Quella mattina di 21 anni fa, intorno a mezzogiorno, Denise stava giocando davanti casa, in via Domenico La Bruna, angolo via Castagnola, a Mazzara del Vallo. Era con la nonna nel garage-cucina quando è uscita per rincorrere il cuginetto. Denise ha svoltato l’angolo e poi è scomparsa nel nulla. L’ultimo avvistamento è di una zia, Giacoma, che ha raccontato di averla vista l’ultima volta intorno alle 11.45 dirigersi verso casa, dove però non è mai più tornata. Da quel momento in poi, in una manciata di minuti, si sono perse le tracce della bambina.
L’inchiesta ha seguito molte piste, compresa l’ipotesi del rapimento maturato tra i tanti attriti di una famiglia allargata che fatica a trovare un equilibrio. Mamma Piera si è appellata ai boss della mafia perché, nel profondo sud di una Sicilia legata a doppio nodo con i clan, non ha mai creduto che una bambina potesse svanire senza che nessuno di influente sapesse, tra il silenzio generale e l’omertà. L’unica certezza, ad oggi, è che il corpicino di quella bimba di 4 anni non è mai stato ritrovato.
L’ultima a vederla in strada fu una zia. Da allora mamma Piera si è sempre battuta perché il caso della piccola Denise non cadesse nell’oblio, facendo in modo che la storia della bimba diventasse nota in tutta Italia. Negli anni si sono susseguiti i presunti avvistamenti della bambina. Il primo risale all’ottobre del 2004, quando una guardia giurata filmò una bimba molto somigliante a Denise in compagnia di alcune persone di etnia rom davanti a una banca.
Durante gli anni le ipotesi investigative hanno indicato come causa della sparizione un rapimento per far perdere le tracce della bambina e tra i sospettati c’erano l’ex moglie di Piero Pulizzi (papà biologico della bambina) Anna Corona, la figlia Jessica Pulizzi e l’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. La posizione di Anna Corona, accusata di sequestro di minorenne, è stata archiviata dal gip di Marsala nel dicembre 2013. Jessica Pulizzi, invece, è stata assolta nei tre gradi di giudizio. Per l’ex fidanzato Ghaleb è intervenuta la prescrizione del reato.
Il 3 maggio 2021 la procura di Marsala è tornata a indagare, ma nel dicembre dello stesso anno il gip ha archiviato il caso. Il giudice per le indagini preliminari che, accogliendo la richiesta della Procura, ha parlato di “indagini lunghe e incredibilmente vaste da cui non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio”.