Il nuovo fronte dell’energia che potrebbe accelerare la fine della guerra in Ucraina

11.09.2024
Il nuovo fronte dell'energia che potrebbe accelerare la fine della guerra in Ucraina
Il nuovo fronte dell'energia che potrebbe accelerare la fine della guerra in Ucraina

I gasdotti che ancora collegano la Russia all’Europa passano dall’Ucraina che li mantiene attivi, ma presto questo flusso potrebbe interrompersi del tutto

Afine anno scade l’ultimo contratto che lega l’Europa a Mosca e l’Unione Europea ha confermato che i paesi membri sono pronto a fare a meno del gas in arrivo dalla Russia. Lo ha ribadito oggi la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson. “Rimaniamo pienamente impegnati sull’obiettivo di eliminare completamente il gas russo, senza mettere in discussione la sicurezza energetica dell’Europa. E come primo passo, insieme agli Stati membri, ci siamo preparati alla fine dell’accordo di transito con l’Ucraina in scadenza alla fine dell’anno”.

L’Italia, insieme a Slovacchia, Austria e Ungheria, è tra i Paesi che ricevono il gas russo attraverso la rotta Ucraina. “Abbiamo iniziato a prepararci due anni fa e siamo pronti a vivere senza questo accordo” ha detto Simson.

Con la fine del 2024 sarà con tutta probabilità reciso quel cordone ombelicale che ha garantito energia a basso costo all’Unione Europea. Ma per i paesi membri alle prese con quelle che Mario Draghi ha definito “sfide esistenziali” la guerra in Ucraina sta diventando un problema da risolvere al più presto. Anche per questo da Bruxelles, così come da Washington, è arrivato un monito per spingere Kiev a formulare un piano B e mettere fine al contrasto con la Russia “con obiettivi realistici”. Secondo il Wall Street Journal, Usa e alleati europei pur continuano a sostenere l’obiettivo dichiarato del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj di estromettere la Russia da tutta l’Ucraina, avrebbero caldeggiato Kiev a rivedere le proprie pretese. Ciò potrebbe aiutare i leader occidentali a presentare ai loro elettori la richiesta di armi e aiuti all’Ucraina.

Guerra in Ucraina, la situazione

Intanto la guerra va avanti con continui attacchi aerei portati dalla Russia con droni e missili balistici. La risposta ucraina è affidata a droni che colpiscono territori in profondità oltre il confine. Sul campo prosegue la contro invasione nella regione russa di Kursk iniziata il 6 agosto, il più grande attacco straniero alla Russia dalla seconda guerra mondiale: secondo il governatore locale l’incursione ucraina alla regione prevalentemente agricola ha portato a quasi 1 miliardo di dollari di danni, comportando anche l’evacuazione di oltre 150.000 persone.

Kursk è un importante produttore di cereali in Russia, contribuendo per il 4% al raccolto totale di cereali dell’anno scorso. Secondo il governatore Alexei Smirnov “i danni stimati ammontano a decine di miliardi di rubli e sono in aumento”. La raccolta dei cereali non poteva essere completata su un’area di 160.000 ettari, mentre le colture di semi oleosi per un importo di 500.000 tonnellate e le barbabietole da zucchero per un importo di 700.000 tonnellate erano state danneggiate o trasportate fuori dalla Russia. Secondo le cifre del governatore, più di 300.000 tonnellate di cereali rimangono nei magazzini nel territorio attualmente occupato dalle forze ucraine. Smirnov ha anche segnalato significative perdite di bestiame, con oltre 350.000 capi di maiali e bovini morti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.