Le promesse di un Papa sportivo a Castel Gandolfo
Roma, 13 luglio 2025 – A questo punto, terminata la messa del Papa celebrata nella chiesa progettata da Bernini a Castel Gandolfo, resta un’interrogativo: Prevost parteciperà davvero a una partita di basket con i ragazzi dell’oratorio nei Castelli romani? La curiosità è alimentata dalla promessa fatta oggi dal Pontefice, 69 anni, che si è impegnato a giocare insieme a loro. Questo scambio di parole è avvenuto durante la messa, in occasione della consegna di alcuni doni al Papa, che, dopo una settimana di vacanza nelle Ville Pontificie, si è mostrato sereno e di buon umore, rinvigorito dalla frescura del buen ritiro estivo, tradizione inaugurata dai successori di Pietro sin dai tempi di Alessandro VII nel ‘600.», riporta Attuale.
Se Leone XIV, tifoso dei Chicago Bulls, decidesse di scendere sul campo da gioco, non sarebbe certo sconvolgente. Giovanni Paolo II, sportivo come Prevost, approfittava degli anni ’80 per sciare sui pendii del Terminillo. Si sa che Leone XIV ama particolarmente il tennis; un mese fa, lo si è visto scherzare in Vaticano con il campione del mondo Jannik Sinner. Tuttavia, in questi giorni a Castel Gandolfo, sembra che il Papa non abbia ancora messo piede nel campo a sua disposizione all’interno del complesso pontificio. Fonti vicine al Vaticano rivelano che Prevost ha preferito dedicarsi a lunghe passeggiate tranquille nei magnifici giardini all’italiana della residenza, un comportamento più in linea con Benedetto XVI che con Wojtyła. Infatti, a un fedele che gli ha donato un cappellino da tennis, chiedendo quando avrà l’occasione di riprendere la racchetta, Prevost avrebbe risposto: “Quando le acque si calmano”.
Questa risposta potrebbe alludere, seppur indirettamente, ai troppi contesti di guerra che sovrastano i pensieri del “Papa della pace disarmata e disarmante”. Lo stesso concetto è emerso nell’omelia della messa, celebrata da un Pontefice per la prima volta dopo tredici anni. “Oggi c’è bisogno della rivoluzione dell’amore – ha affermato Prevost, richiamando la parabola del Buon Samaritano –. La strada che da Gerusalemme scende verso Gerico, è la stessa per tutti coloro che sprofondano nel male, nella sofferenza e nella povertà. È la via di chi è gravato da difficoltà o ferito dalle circostanze, quella di chi ‘scende in basso’ fino a toccare il fondo, e la strada di molti popoli spogliati, derubati e saccheggiati, vittime di sistemi politici oppressivi, di un’economia che li costringe alla miseria e di guerre che strappano loro sogni e vite”.
Leone XIV rimarrà a Castel Gandolfo fino al 20 luglio, in tempo per finalizzare i preparativi del Giubileo dei Giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto, culminante con una messa presieduta dallo stesso Prevost a Tor Vergata. Successivamente, il Papa farà ritorno a Castel Gandolfo dal 15 al 17 agosto per il suo secondo e ultimo periodo di ferie estive ai Castelli. Qui, il campo da gioco è pronto e il Pontefice sembra pronto. Resta da vedere se si calerà nei panni di cestista, coach o, più probabilmente, di organizzatore di un evento senza precedenti.